Da Castagneto Carducci 100 bottiglie di vino rosso: il ricavato delle vendite alla Casa delle Donne di Viareggio




Seconda tappa in Toscana per Wine Art
Arte e vino, insieme, per non restare in silenzio davanti alla violenza psicologica, alla manipolazione affettiva, agli abusi di ogni genere contro le donne.
Altro passo in avanti per il progetto WineArt, in giro per l’Italia tra cantine, birrifici e Associazioni Antiviolenza, ideato da Maria Teresa Cicini, artista e curatrice del progetto. In seguito alla prima edizione che, a giugno 2022, ha visto protagonista la regione Lazio nell’ etichettatura ‘urlante’ di un Cesanese del Piglio e un Moscato bianco da parte della Società Agricola Maria Elena Sinibaldi di Paliano il cui ricavato è stato devoluto all’Associazione antiviolenza Stella Polare di Sora , prosegue il progetto totalmente solidale che vede ora coinvolta la regione Toscana.
L’etichettatura dei vini, raffiguranti le immagini dei dipinti dell’artista Maria Teresa Cicini che contrastano questo tipo di abuso, è nata a gennaio 2022. Il progetto prevede di coinvolgere ogni Regione d’Italia, attraverso l’etichettatura ‘urlante’ di un vino da parte di una Azienda Agricola, il cui ricavato o parte di esso viene donato ad un Centro Antiviolenza della Regione corrispondente.
E’ ora la volta della Regione Toscana. Lazienda agricola Imperiale Bolgheri di Castagneto Carducci etichetterà una partita di 100 bottiglie di vino rosso, Imperfetto 2019 e devolverà l’intero ricavato della vendita alla Casa delle Donne, centro antiviolenza L’una per l’altra, di Viareggio.
Le bottiglie saranno in vendita a partire da metà novembre 2022 e sarà possibile acquistarle direttamente dal sito www.imperialebolgheri.com. Un progetto interamente solidale che consente di lanciare messaggi importanti attraverso un canale differente.
“Lasciar decantare messaggi importanti sulla tavola della gente, durante un convivio, sorseggiando un buon vino, con una bottiglia dall’etichetta simbolica ed ‘urlante’, è un altro modo per diffondere l’importanza di non restare in silenzio davanti a questa subdola forma di violenza contro le donne, l’abuso psicologico – dichiara Maria Teresa Cicini -. Non è semplicissimo portare a bordo le Aziende Agricole, molte hanno vincoli di etichette o altro, ma Matteo Frollani, Titolare dell’Azienda Agricola Imperiale Bolgheri, è rimasto subito entusiasta del progetto e non ha esitato neanche un attimo nell’accogliere l’iniziativa. Matteo ha deciso di devolvere l’intero ricavato alla Casa delle Donne di Viareggio, lo ringrazio infinitamente per questo’.
“Ricordo benissimo la telefonata da parte di Maria Teresa Cicini, in cui mi proponeva il progetto solidale contro la violenza. Credo di aver riflettuto solo qualche minuto, sono salito subito a bordo dell’iniziativa, decidendo di devolvere tutto il ricavato a sostegno della Casa delle Donne di Viareggio”, ha dichiarato Matteo Frollani, titolare dell’Azienda Agricola Imperiale Bolgheri.
“La Casa delle Donne di Viareggio ringrazia l’artista Maria Teresa Cicini e l’azienda Agricola Imperiale Bolgheri per aver deciso di devolvere gli incassi al proprio Centro Antiviolenza L’Una Per L’Altra, contribuendo così a sostenere il lavoro di supporto e accompagnamento alle donne sopravvissute alla violenza maschile, sia fisica che psicologica – sostiene Ersilia Raffaelli, presidente della Casa delle Donne. ‘Trattandosi di un fenomeno sociale e strutturale che affonda le sue radici nella cultura patriarcale , è fondamentale mantenere alta l’attenzione e lavorare unitamente”.
Il progetto prevede inoltre una mostra a cielo aperto, pianificata per il 25 novembre prossimo, a Lido di Camaiore, in Viale Europa, fronte Piazza Matteotti. La mostra si articolerà in tre momenti, l’abuso, la consapevolezza, la rinascita. In un primo momento, la donna perde la propria identità, per poi riscattarsi e risollevarsi più forte di prima. Come l’Araba Fenice risorge dalle proprie ceneri, le donne rinascono dal proprio dolore, dalla loro morte interiore. Reagiscono, si rialzano e coltivano la loro resilienza. La pittura si fa voce del grido strozzato in gola della donna, la creatura nobile per eccellenza, portatrice sana di bellezza.