All’ospedale di Piombino salvate quattro vite in una notte grazie a un trapianto di organi

In lista d’attesa c’erano anche due giovani di 24 e 27 anni
L’ospedale di Piombino si è reso ancora una volta protagonista nell’ambito della rete aziendale Toscana nord ovest per aver gestito un complesso percorso di donazione che si è concluso con il trapianto d’organo di quattro giovani pazienti in lista d’attesa per una grave insufficienza d’organo, tra questi anche due giovani di 24 e 27 anni d’età.
Il potenziale donatore è stato tempestivamente identificato dal personale sanitario della Terapia intensiva, e segnalato al Coordinamento aziendale, diretto dal dottor Paolo Lopane, e al Centro regionale di riferimento. E’ iniziato quindi un lungo e complesso percorso che ha visto i medici e gli infermieri dell’ospedale Villamarina impegnati fino al giorno successivo a fianco dei chirurghi dei 4 Centri trapianto (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, Careggi, Siena e Milano Niguarda) che sono intervenuti nella notte nella sala operatoria dell’ospedale di Piombino per il prelievo degli organi.
“Questo evento è particolarmente significativo- sottolinea il dottor Michele Casalis, direttore dell’unità operativa di Terapia Intensiva – poiché oltre al valore etico degli obiettivi raggiunti, esprime il livello di maturazione della nostra rete evidenziando le capacità professionali dei medici e degli infermieri, in grado di dare una risposta efficace anche in processi particolarmente impegnativi e complessi, come quello in oggetto, solitamente appannaggio dei grandi ospedali”
Un particolare ringraziamento- aggiunge il dottor Lopane – per l’impegno profuso, a tutto il personale infermieristico coordinato da Virna Agostini (incarico di complessità organizzativa).
“La Direzione – afferma il dottor Giacomo Corsini, direttore sanitario dell’Azienda – desidera ringraziare i professionisti intervenuti, di ogni profilo professionale, per aver reso possibile il complesso evento di donazione multiorgano e l’importantissima staffetta di vita che ne è conseguita. Un pensiero particolarmente sentito va alla famiglia del donatore”.