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800 milioni per rinnovare il trasporto pubblico: il piano di Autolinee Toscane per i prossimi 11 anni

28 aprile 2022 | 18:45
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800 milioni per rinnovare il trasporto pubblico: il piano di Autolinee Toscane per i prossimi 11 anni
800 milioni per rinnovare il trasporto pubblico: il piano di Autolinee Toscane per i prossimi 11 anni
800 milioni per rinnovare il trasporto pubblico: il piano di Autolinee Toscane per i prossimi 11 anni

E’ stato illustrato oggi (giovedì 28 aprile) all’assemblea dell’Anci Toscana dal presidente Bechelli e l’amministratore delegato Jean-Luc Laugaa

Migliorare la qualità del servizio di trasporto pubblico su gomma, puntando sull’aumento del personale, il rinnovamento dei mezzi, l’implementazione tecnologica e la sostenibilità. Di questo di è parlato nell’assemblea dell’Anci Toscana tenutasi a Firenze e in video conferenza, durante cui sono stati presentati gli impegni della società per i prossimi 11 anni di contratto. Sono intervenuti il presidente di Autolinee toscane Gianni Bechelli e l’amministratore delegato di Autolinee toscane Jean-Luc Laugaa.

“La nostra missione è dare una risposta di mobilità ai passeggeri della Toscana – ha esordito Bechelli – Questo significa fare servizio pubblico: fornire soluzioni alle esigenze e ai bisogni dei cittadini. E dando queste soluzioni, partecipare ad un cambiamento della qualità della vita, in cui i toscani e le toscane siano protagonisti. Autolinee toscane vuole creare una vera alternativa al trasporto privato, una delle chiavi della trasformazione ecologica”.

“Per farlo – ha sottolineato – occorre informare i passeggeri, ascoltarli, fornire mezzi di qualità e incrementare l’efficienza del servizio. Questo è mettere al centro il passeggero del trasporto pubblico toscano. Per ottenere questo risultato, occorre industrializzare il servizio di trasporto pubblico locale nella nostra regione, migliorare i mezzi in uso, assumere e qualificare il nostro personale, introdurre nuove e migliori tecnologie, uniformare l’offerta in tutta la Toscana”.

L’amministratore delegato Laugaa si è invece concentrato sugli investimenti per rinnovare il parco bus: “Per attuare il suo piano industriale Autolinee toscane ha previsto 800 milioni di investimenti in 11 anni. A pochi mesi dal subentro siamo già partiti con questo programma e già quest’anno investiamo 40 milioni per i nuovi autobus che dovranno arrivare per il prossimo marzo”.

“Si tratta di 200 nuovi mezzi pagati direttamente da noi e in più con i contributi regionali e statali ne compreremo altri 140. Quindi avremo 340 autobus nuovi entro marzo 2023. Siamo partiti anche con gli investimenti per tutti i sistemi di modernizzazione del trasporto. Siamo in movimento – ha aggiunto – le cose arriveranno”.

Autolinee Toscane è subentrata nella gestione del trasporto pubblico locale toscano l’1 novembre 2021. Una decisione, ha spiegato Laugaa, dettata dal fatto che il lotto unico in tutta la Toscana al posto delle singole gestioni sul territorio, consentirebbe una serie di vantaggi: maggiori investimenti (800 milioni in 11 anni, di cui 190 di contributi), modernizzazione del sistema, razionalizzazione della rete, servizio uniforme in tutta la Toscana.

Laugaa ha poi illustrato gli aspetti tecnici e la roadmap per raggiungere l’obiettivo che Autolinee toscane si è dato: entrare a regime e gettare le basi del suo piano industriale in 3 fasi, scandite nell’arco di 3 anni.

Le fasi

La prima, quella più immediata del subentro, si sta concludendo proprio in questi giorni.

Nei primi 6 mesi della sua gestione Autolinee toscane ha voluto prima di tutto di garantire la continuità dell’esercizio e investire risorse in nuovi bus e nel personale avviando nuove assunzioni e assicurando il mantenimento del posto di lavoro ai dipendenti delle aziende ex gestori (solo nei primi 63 giorni lavorativi ha fatto 98 incontri con le organizzazioni sindacali); ha introdotto un unico sistema di vendita dei titoli di viaggio attivo fin dal primo giorno; ha implementato i software per la gestione dell’esercizio, della manutenzione dei mezzi, degli acquisti, della contabilità e del personale.

Ha inoltre implementato la sicurezza, con controlli sulle patenti di guida e la Carta di qualificazione del conducente degli autisti, con visite mediche e monitoraggi, e introducendo 2mila 700 piani di manutenzione programmata sui mezzi per ridurre i rischi legati a un parco bus – quello ereditato – che era già vecchio e in condizioni non ottimali.

La seconda fase, che si apre in questi giorni, è quella della trasformazione della gestione del trasporto pubblico locale in un piano industriale unico per tutta la Toscana, e dovrebbe concludersi entro aprile maggio 2024.

Il piano industriale che Autolinee toscane vuole attuare punta sulle tecnologie, per rendere il servizio migliore e più fruibile per i passeggeri: dai sistemi di bordo per la geolocalizzazione e i passaggi in tempo reale alle paline intelligenti, al rinnovo del parco bus e al miglioramento delle performance operative.

E ancora: Autolinee punta a ridurre l’impatto ambientale e a dotarsi di mezzi ecologici. Per raggiungere quest’obiettivo, sta introducendo nuovi strumenti per interfacciarsi con i passeggeri (sito, app, gestione unica del sistema dei reclami), vuole introdurre una identità visiva per i bus, le paline, le biglietterie, le divise del personale; punta alla notorietà del brand.

Infine, Autolinee sta operando per progettare la riorganizzazione del servizio nel lotto unico e nei lotti deboli, fase prevista dal contratto di gara, assieme a tutti gli enti territoriali coinvolti, compresa la Regione Toscana. Successivamente ci saranno le gare locali per l’attribuzione dei chilometri dei lotti deboli indette dagli enti locali.

Con questi interventi, la società si propone il raggiungimento del 100 per cento dei bus con sistema Avm (Automatic vehicle monitoring) entro 3 anni; l’acquisto di circa 2mila 100 nuovi bus in 11 anni; portare a 6-7 anni l’età media del parco bus a fine contratto (ora è di 13 anni); l’assunzione di 300 nuovi autisti nei primi due 2 anni e di 130 persone all’anno in 11 anni.

La terza fase è quella del miglioramento continuo, la cui fine è prevista entro ottobre 2024 ma che sarà in realtà un modus operandi valido per tutti gli anni della gestione, da realizzarsi attraverso l’analisi, il monitoraggio, l’ascolto, la ricerca costante delle soluzioni migliori.