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Le cantine toscane soffrono la guerra: rincari per oltre 100 milioni

12 aprile 2022 | 14:30
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Le cantine toscane soffrono la guerra: rincari per oltre 100 milioni

La stima è stata presentata dal Coldiretti Toscana a Vinitaly, in corso in questi giorni a Verona

La guerra in Ucraina fa lievitare anche i costi del vino toscano. Oltre 100 milioni di euro di rincari nelle cantine toscane a causa degli aumenti dei prezzi di bottiglie, tappi, etichette e più in generale imballaggi e trasporti.

È questa la stima di Coldiretti Toscana in occasione del Vinitaly in corso a Verona dove la principale organizzazione agricola è presente con lo stand Casa Coldiretti, situato all’ingresso della struttura fieristica (ingresso Cangrande).

Gli incrementi in termini assoluti per le oltre 15mila imprese del vino sono in media di 6.886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. “Per difendere il patrimonio vitivinicolo della nostra regione è necessario intervenire per contenere il caro energia e i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro”, dice Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana. “Tutelare il vino – aggiunge – significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare della nostra regione non solo all’estero dove le esportazioni sono aumentate del 16,7 per cento nel 2021 ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico e dal profondo legame con i territori e la ristorazione”.

Una bottiglia di vetro costapiù del 30 per cento in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20 per cento per quelli di sughero e addirittura il 40 per cento per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20 per cento ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35 per cento e del 45 per cento secondo l’analisi Coldiretti.

Ma Coldiretti Toscana informa che i prezzi degli ordini cambiano ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25 per cento al quale si aggiunge – continua Coldiretti Toscana – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400 al 1000 per cento. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9700 dollari contro 1400 dollari di un anno fa. 

La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall’andamento delle vendite che, come rileva Coldiretti Toscana, per il 55 per cento delle cantine sono diminuite nel 2022, mentre per il 42 per cento sono rimaste invariate e solo un 3 per cento dichiara di averle aumentate secondo un’indagine a livello nazionale.

Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull’export dove oltre quattro cantine su dieci (43 per cento) affermano di aver ridotto le spedizioni. Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l’incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell’1,2 per cento e dello 0,4 per cento nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5 per cento a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.