L’economia riparte: Toscana leader dell’export ma c’è forte flessione nei servizi turistici

28 luglio 2021 | 15:10
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L’economia riparte: Toscana leader dell’export ma c’è forte flessione nei servizi turistici

I numeri sono quelli analizzati dall’Irpet. Da aprile 2020 a maggio 2021 sono state autorizzate 356 milioni di ore di cassa integrazione, più di quelle passate in cinque anni per la crisi del 2009. Lenta la ripresa del mercato del lavoro

Segni di ripresa economica, sempre più marcati ma con riflessi assai più lenti per quanto riguarda il mercato del lavoro. Cresce la domanda internazionale – mentre appare ancora debole quella interna – e l’economia toscana, da sempre vocata all’export, ne approfitta. La produzione industriale regionale, spiega l’Irpet nell’ultima nota congiunturale di luglio 2021, appare infatti in ripresa a rimorchio delle esportazioni.

“Certo – chiarisce sempre l’istituto di programmazione economica della Regione – non vale per tutti i settori. Al comparto Moda (e in particolare per quanto riguarda il settore di tessuti e filati) manca ancora un quarto della produzione che aveva prima della crisi innescata dall’emergenza sanitaria e dalle restrizioni che ne sono conseguite. Anche per questo ad aprile, rispetto allo stesso mese del 2019 (un anno prima della pand​emia), la Toscana sconta ancora un ritardo del 4,8 per cento sulla produzione industriale. Ma tolta la moda, tutti gli altri principali settori hanno recuperato i precedenti livelli produttivi. E c’è anche chi, come le industrie che producono apparecchi elettronici, elettrici, ottici e computer, sono cresciuti a due cifre, del 14 per cento”.

Merito per l’appunto dell’export, con le vendite estere toscane che nel primo trimestre 2021, rispetto agli stessi tre mesi del 2020, sono cresciute di più della media italiana (del 14,2 per cento contro il 6,1). La Toscana è la regione con la performance migliore da questo punto di vista. Ma cresce – del 5,87 per cento – anche rispetto ai valori pre-crisi del primo trimestre 2019. Solo il mercato di filati e tessuti appare, per l’appunto, in crisi, con il segno meno che accompagna comunque anche il settore del cuoio e della pelletteria (rispetto almeno al 2019, – 11 per cento) e, tra i più rilevanti, i prodotti in legno (meno 15 per cento), la carta e stampa (meno 9.9 per cento) e i minerali non energetici (meno 22 per cento).

Quanto ad occupazione, mancavano all’appello a marzo 2021, rispetto al 2019, 67mila avviamenti (meno 26 per cento) e 11mila addetti alle dipendenze (meno 1 per cento). In particolare la flessione è forte nei servizi turistici (-14,8 per cento sul 2019 e -7,4 per cento sul 2020), nei settori finanziari, il commercio al dettaglio e l’insieme del made in Italy.

Da aprile 2020 a maggio 2021, le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Toscana, solo quelle per l’emergenza sanitaria, ammontano a 356 milioni. Dal 2009, primo anno della grande crisi economico-finanziaria arrivata dall’America, al 2014, ne erano state autorizzate ‘solo’ 308 milioni. Rispetto comunque all’anno scorso il monte ore di aprile e maggio di tutti i settori è inferiore, con la sola eccezione dei settori di alloggio, ristorazione e commercio: si tratta complessivamente di 18 milioni di ore in meno di ricorso alla cassa integrazione, pari ad una flessione del 16 per cento