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Vertenza Gkn, al presidio la Conferenza delle donne democratiche e il presidente del consiglio regionale

14 luglio 2021 | 20:41
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Vertenza Gkn, al presidio la Conferenza delle donne democratiche e il presidente del consiglio regionale
Vertenza Gkn, al presidio la Conferenza delle donne democratiche e il presidente del consiglio regionale
Vertenza Gkn, al presidio la Conferenza delle donne democratiche e il presidente del consiglio regionale

Cintelli: “Rischia di essere il primo di una lunga serie di casi”. Mazzeo: “Il governo intervenga”

Ieri (13 luglio) la portavoce regionale della Conferenza delle donne democratiche della Toscana, Tania Cintelli, con una delegazione della segreteria regionale, si è recata allo stabilimento della Gkn per stare al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati con una mail e in attesa dell’incontro convocato dal ministero dello sviluppo economico in prefettura a Firenze con la presenza della viceministra del Mise Alessandra Todde, della prefetta di Firenze Alessandra Guidi, dei vertici istituzionali della Regione, dei sindaci Dario Nardella ed Emiliano Fossi, delle rappresentanze sindacali e dei vertice di Gkn.

Con Cintelli, anche la coordinatrice della Conferenza delle donne democratiche della Piana per la Conferenza di Firenze metropolitano, Alessia Carovani, l’assessora a sviluppo economico, lavoro e pari opportunità del Comune di Campi Bisenzio, Ester Artese. Dalle democratiche, oltre al messaggio di vicinanza, è arrivata la disponibilità a fare la propria parte per non spegnere i riflettori sulla Gkn e a lavorare affinché vengano al più presto attivati percorsi di sostegno per le lavoratrici, i lavoratori e le loro famiglie.

“Quello che è accaduto alle lavoratrici e ai lavoratori della Gkn – ha dichiarato Cintelli – è inaccettabile nel merito ma soprattutto nel metodo. Un’azienda sana, in attivo, non può permettersi di licenziare i propri dipendenti dall’oggi al domani, distruggendo loro presente e futuro per logiche esclusivamente finanziare. Fa ancora più male il fatto che si abbia deciso di farlo con una mail, all’improvviso, senza aver dato seguito a interlocuzioni di sorta o confronti con i dipendenti. E, attenzione, non stiamo parlando solo di 422 persone ma di un intero indotto messo in ginocchio. Come Conferenza, abbiamo voluto dimostrare la nostra vicinanza a tutte e tutti loro, con una promessa: non rimarranno soli. Abbiamo preso l’impegno di raccontare ciò che succede fuori e dentro i cancelli dello stabilimento e abbiamo intenzione di portarlo avanti, con tutta la forza politica e mediatica che serve. Raccontare le storie delle persone che stanno vivendo questa parentesi dolorosa della loro esistenza è fondamentale per evitare che le loro vite si trasformino in numeri, statistiche. La Gkn – ha proseguito Citelli – rischia di essere solo la prima di una lunga serie di aziende che intraprendono la strada dei licenziamenti.Per evitare una crisi sociale di questo tipo, è necessaria e urgente una mobilitazione collettiva anche della classe politica, affinché licenziamenti speculativi come questi non diventino notizia all’ordine del giorno. La Conferenza non sarà però solo megafono delle storie e delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori. Sin da subito, infatti, ci siamo attivate per sollecitare la Regione Toscana ad attivare servizi di supporto psicologico per i dipendenti e le loro famiglie. Abbiamo anche intenzione di confrontarci con le istituzioni per gestire al meglio la quotidianità delle persone coinvolte. Insomma noi ci siamo e ci saremo”.

“Da sempre – ha aggiunto Carovani – il territorio della piana fiorentina si è caratterizzato per la sua laboriosità e per il suo saper fare: siamo uno dei primissimi distretti industriali d’Italia che anche nella meccanica vede realtà di assoluta eccellenza. La cultura del  lavoro fa parte della nostra identità e abbiamo sempre dimostrato di saper raggiungere livelli di altissima specializzazione. Non è tollerabile disperdere questo patrimonio.”

“Ringrazio le democratiche – ha dichiarato l’assessora Artese – per aver seguito fin da subito questa triste vicenda della Gkn e per aver dato un sostegno importante in una lotta in cui l’unione e il coraggio possono fare davvero la differenza. Abbiamo bisogno di tutti per difendere con forza i diritti sacrosanti di questi lavoratori che hanno subito un’angheria, un torto, una vigliaccata enorme e che non dovranno mai sentirsi soli in questa lunga battaglia. Continueremo a tenere in tutti i modi alta l’attenzione, affinché si possa arrivare alla sospensione di questa ingiusta procedura di licenziamento e per provare con ogni mezzo a far sì che non si ripeta”.

Oggi, invece, è stato il turno del presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo: “Quella della Gkn è una battaglia di tutta la Toscana, non riguarda solo i lavoratori diretti e dell’indotto che rischiano il proprio posto, e il futuro di centinaia di famiglie. Riguarda una intera comunità, come sta dimostrando la straordinaria partecipazione di tante istituzioni, realtà associative, economiche a questa mobilitazione. Per questo ho portato la solidarietà di tutto il consiglio regionale al presidio degli operai. E ho invitato i lavoratori che domani saranno davanti alla Prefettura di Firenze per il tavolo del Mise, a incontrare tutti i capigruppo dell’Assemblea legislativa toscana perché in questa battaglia non ci possono essere distinzioni fra partiti e forze politiche”.

Mazzeo ha compiuto la visita assieme al consigliere regionale Fausto Merlotti.

“Credo che la Toscana tutta – spiega Mazzeo – debba pretendere che il governo intervenga in questa vertenza e già domani dal tavolo ministeriale ci aspettiamo un segnale chiaro. Perché l’impresa svolge anche un ruolo sociale e non si può accettare che chi ottiene sussidi pubblici poi pretenda di scappare portandosi via macchinari e commesse, lasciandosi alle spalle disoccupazione e disperazione. Concordo con il presidente Giani che una soluzione produttiva e occupazionale va ricercata anche chiamando alle proprie responsabilità l’attuale Stellantis che come Fca ha ricevuto dallo stato italiano più di un sostegno”.