Gkn, 422 lavoratori licenziati. Anche Confindustria non ne sapeva nulla

La Cgil: “Non firmeremo alcun atto: non possiamo accettare che si consumi l’ennesimo dramma sociale”. Indignazione della politica e del sindacato
“Una doccia fredda terribile stamattina. La Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti, assumendosi la responsabilità di un enorme danno sociale, lasciando senza lavoro 422 lavoratrici e lavoratori, oltre che economico con conseguenze nefaste per tutto l’indotto”. Lo rende noto la Fiom Cgil
“Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta, se c’è ne fosse bisogno, che i datori di lavoro vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare – spiega il sindacato – Un comportamento intollerabile, anche alla luce dell’avviso comune firmato dalle parti sociali e dal governo lo scorso 29 giugno e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla legge e dal contratto nazionale”.
“Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi l’ennesimo dramma sociale – conclude la sigla sindacale – che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino che non può permettersi di incassare l’ennesimo attacco alle sue professionalità e non può accettarlo tutta la comunità fiorentina, dai cittadini alle istituzioni politiche e sociali. Per questo chiediamo all’azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al ministero dello sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le istituzioni locali”.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, oggi ha sentito il ministero e anche l’amministratore delegato della multinazionale Gkn, che ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per oltre 400 lavoratori dell’azienda di Campi Bisenzio. “Quanto accaduto – dichiara – è inaccettabile e di gravità inaudita.Senza comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo deve intervenire, questo è un caso nazionale”.
Confindustria Firenze, preso atto della procedura di licenziamento collettivo aperta in totale autonomia da Gkn Driveline – di cui non aveva avuto alcuna informazione e dalle cui modalità prende le distanze – “garantisce il proprio impegno a fare tutto il possibile e in tutte le sedi opportune, per giungere ad una soluzione che tenga conto degli interessi di tutti i soggetti coinvolti, comprese le aziende dell’indotto, nel pieno rispetto dell’impegno sottoscritto, lo scorso 29 giugno, con la firma dell’avviso comune con il governo e i sindacati”.
“Chiarimenti immediati da parte della proprietà dell’azienda”. È quanto chiede il sindaco di Firenze Dario Nardella
“Non esiste, – afferma il primo cittadino – questo è uno scandalo nazionale. Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d’agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro. Gkn verrà immediatamente convocata e intanto siamo presenti con i nostri rappresentanti istituzionali ai cancelli di Campi Bisenzio per unirci alla protesta dei dipendenti”.
“Come Sindaco metropolitano, a nome mio e di tutti i colleghi sindaci della Città Metropolitana – annuncia – resteremo da ora fino a quando servirà al fianco del sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn. Siamo pronti a qualunque iniziativa finalizzata a bloccare questa’mattanza sociale'”.
Per il sindaco metropolitano Dario Nardella “siamo di fronte a un gesto inaudito di tracotanza che svaluta il lavoro e svincola il profitto dalla responsabiità verso i lavoratori che lo hanno creato e fatto crescere. Ripeto, qui, come in altre situazioni, che bisogna mettere un freno con penali durissime, in tutta Europa, verso queste modalità barbare. Intervenga immediatamente il Governo, senza esitazioni e con fermezza. Ci vuole una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia. Vogliamo chiarimenti subito”.
Ai cancelli della Gkn presenti per la città metropolitana di Firenze la consigliera delegata Letizia Perini e per il Comune di Firenze l’assessora Benedetta Albanese.
“La improvvisa chiusura dello stabilimento Gkm di Campi Bisenzio è una notizia che ci allarma e ci lascia esterrefatti, anche per le modalità con cui è stata annunciata – dichiarano i consiglieri metropolitani della Lega nel centrodestra in città metropolitana, Alessandro Scipioni e Cecilia Cappelletti, unitamente alla consigliera Lega di Campi Vanessa Fiaschi – Dopo più di anno di crisi lavorativa ed economica dovute alla pandemia è necessario un impegno unitario delle amministrazioni e della politica tutta a sostegno di questi lavoratori”. I consiglieri chiedono “l’intervento anche del ministero dello sviluppo economico perché in sinergia con le amministrazioni locali provinciale e regionale si possa scongiurare un evento così drammatico per centinaia di lavoratori dell’azienda e dell’indotto e di tutte le loro famiglie”.
“Fin dal 2018, quando Bekaert avviò improvvisamente la procedura di licenziamenti, la Uilm ha denunciato il pericolo rappresentato dalle delocalizzazioni produttive e dal comportamento cinico di molte multinazionali. Questo è il caso di Gkn che oggi ha inviato la comunicazione di procedura di licenziamento a 422 dipendenti per chiusura totale dello stabilimento. È da anni che come Uilm denunciamo un progressivo indebolimento della direzione aziendale e dei livelli dirigenziali territoriali, e ultimamente lo stabilimento era gestito a distanza dalla sede di Brunico o direttamente da Gkn Europa – dichiarano Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, segretario Uilm Firenze – Rivendichiamo da tempo norme che davvero incentivino chi vuole fare industria in questo paese e al contempo penalizzino chi decide di delocalizzare- Inoltre a più riprese abbiamo avvisato il Governo che urge una politica industriale per il settore dell’auto che accompagni l’intera filiera produttiva nella delicatissima fase di transizione che stiamo attraversando in Europa e in Italia. Se il governo non interverrà in tal senso ci troveremo ad affrontare ulteriori casi di chiusura di stabilimenti, anche in altri settori, e senza gli strumenti necessari per contrastare queste decisioni da parte di multinazionali spregiudicate”.
“Ci sono anche molti pratesi tra i 422 dipendenti della Gkn per i quali l’azienda ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo – forte la preoccupazione del sindaco Matteo Biffoni e dell’amministrazione di Prato – Queste modalità sono assolutamente inaccettabili, chiudere all’improvviso lo stabilimento di Campi Bisenzio con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo di centinaia di dipendenti è gravissimo. Ci auguriamo che quanto prima venga l’azienda chiarisca quale sarà il futuro dello stabilimento e dei suoi dipendenti. In queste ore alcuni ci hanno scritto condividendo la preoccupazione e la grande amarezza per quello che sta accadendo, vogliamo quindi capire quello che sta succedendo”.
“La notizia della chiusura dello stabilimento della Gkn di Campi Bisenzio arriva come una doccia gelata in mezzo alla calura estiva – commenta la Cgil di Pisa – È uno schiaffo pesante a tutto il mondo del lavoro e soprattutto alle istituzione locali e regionali che tanto hanno fatto in più di 25 anni, da quando la Gkn rilevò lo stabilimento Fiat e le sue produzioni dal sito di via Forlanini a Firenze. È inaccettabile che ad una settimana dalla decisione di utilizzare ogni strumento alternativo ai licenziamenti, si proceda impunemente alla chiusura e al dramma per centinaia di lavoratori, lavoratrici e delle loro famiglie. È il momento della risposta ferma e decisa da parte di tutto il mondo del lavoro, unitariamente e senza tentennamenti. È il momento della massima solidarietà e della lotta per difendere tutti i posti di lavoro. La Cgil di Pisa è pronta a farlo, sollecitando in tal senso tutte le strutture regionali. La risposta del mondo del lavoro dovrà essere forte e chiara e la Regione Toscana dovrà farsi interprete dello sviluppo delle attività produttive dei nostri territori. Questo segnale è un allarme per tutto il sindacato, il rischio evidente è che questa barbarie dei licenziamenti prenda piede, magari anche solo attraverso le modalità telematiche asettiche, e impoverisca di fatto la nostra regione e in definitiva il paese”.
“Subito solidarietà e vicinanza, ma immediatamente dopo una presa di posizione forte: un tavolo di crisi governativo e intervento dell’Europa”. Sulla notizia di licenziamento immediato, comunicato via mail, e chiusura dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio, la presidente della commissione sviluppo economico in consiglio regionale, Ilaria Bugetti (Pd), non ha dubbi: “Serve ragionare su costo della manodopera, garanzia del lavoro e valore del capitale umano, credibilità aziendali e fondi di investimento, e tutela del know how acquisito. Perché oggi il dramma si chiama GKN, ma domani potrebbe essere un’altra azienda, in Toscana come altrove, ed è un fatto che aggrava ancora di più una situazione già drammatica. Il motivo del licenziamento immediato e della chiusura parrebbe infatti non essere legato a riduzione delle commesse o altre difficoltà. Semplicemente si delocalizza per spostare la produzione in un luogo dove il costo della manodopera è minore”. Un “atteggiamento che deve essere contrastato a livello europeo perché sfruttare il lavoro fin quando fa comodo e poi depauperare interi territori delle loro ricchezze non è più tollerabile”.