Servizi pubblici essenziali, la preoccupazione dei sindacati sulle esternalizzazioni

Cgil, Cisl e Uil: “Va cambiato l’articolo 177 del nuovo codice appalti”
Le segreterie regionali Filctem Cgil, Femca Flaei Cisl e Uiltec UIL della Toscana sono fortemente preoccupate per le conseguenze derivanti dall’applicazione dell’articolo 177 del nuovo codice degli appalti, come previsto dal decreto legislativo 18 aprile 2016, numero 50, e successive modifiche e aggiornamenti.
“Questo articolo – spiegano i sindacati – secondo l’interpretazione dell’autorità nazionale anticorruzione (Anac) con la sua linea guida 11, impone ai titolari di concessioni di servizi pubblici essenziali nei settori dell’elettricità, del gas-acqua e dei rifiuti, assegnate senza ricorso a gara pubblica, l’obbligo di esternalizzare l’80% delle proprie attività, tramite gare ad evidenza pubblica, anche di quelle svolte direttamente dal concessionario con mezzi propri e proprio personale”.
L’interpretazione fornita da Anac ha già destato molte perplessità da parte del Consiglio di Stato che ha ravvisato “dubbi di costituzionalità” della norma così interpretata, che sembra essere in palese contraddizione con i principi dell’articolo 41 della Costituzione, per la lesione della libera iniziativa economica.
“I concessionari – proseguono le sigle sindacali – sarebbero in tal modo sostanzialmente espropriati delle attività inerenti alla concessione, che ne risulterebbe pressoché svuotata, divenendo delle mere stazioni appaltanti, prive di ruoli operativi e gestionali, compromettendo così l’equilibrio e la funzionalità nell’ambito di servizi pubblici essenziali per il Paese, come quello dell’elettricità, del gas-acqua e del ciclo rifiuti”.
“Inoltre – aggiungono – il processo di esternalizzazione avrebbe un costo economico e sociale elevato, causando in Toscana la perdita di centinaia di posti di lavoro, con una proiezione che a livello nazionale si tradurrebbe, almeno nel breve periodo, nella perdita di circa 150mila posti di lavoro, unitamente agli impatti negativi sul fronte della continuità e della sicurezza dei servizi erogati (servizi pubblici essenziali) e al rischio di aumento dei costi degli stessi con negative ripercussioni sulle bollette e quindi sulle tasche dei cittadini”
Le segreterie regionali della Toscana – concludono – lanciano con forza un appello alla politica locale e nazionale, al fine di adoperarsi affinché la legge venga prontamente modificata senza ulteriori rinvii e chiedono alle rispettive segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil di promuovere una straordinaria mobilitazione a sostegno della vertenza, per scongiurare gli effetti nefasti e irreversibili che la vicenda potrebbe determinare”.