Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone

25 marzo 2021 | 15:17
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Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone
Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone
Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone
Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone
Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone
Dantedì, in piazza della Signoria l’albero di 22 metri di Giuseppe Penone

Al taglio del nastro il sindaco di Firenze, il presidente della Regione e il direttore degli Uffizi

È alto oltre 22 metri l’abete dell’artista Giuseppe Penone, collocato oggi (25 marzo) in piazza della Signoria a Firenze in occasione del Dantedì, nel 700esimo anniversario della morte del sommo poeta autore della Divina Commedia.

Si tratta della più grande opera mai collocata nello spazio pubblico del centro fiorentino.

Al taglio del nastro, oltre al direttore del museo Eike Schmidt, erano presenti sia il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, sia il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“L’arte contemporanea in piazza della Signoria ha conosciuto dibattiti anche accesi – le parole di Schmidt – fin dai tempi del David di Michelangelo e dell’Ercole e Caco di Baccio Bandinelli: questo è sempre stato un segno della vivacità  dei fiorentini, che ora potranno meditare, e perchè no, polemizzare, sui molti significati dell’installazione di Penone. Rimane comunque il fatto che questo albero dantesco che nell’intenzione dell’artista si rifà  ai versi dell’Alighieri, mescola un’idea astratta della natura, non a caso in metallo, alla concretezza tutta petrosa del centro di Firenze”.

“Nel giorno dedicato al Sommo Poeta – ha detto Eugenio Giani –  è fondamentale ribadire la grande contemporaneità dell’Alighieri attraverso l’opera di uno degli artisti italiani, Giuseppe Penone, che del contemporaneo più possono dirsi maestri”.

Firenze – ha aggiunto Dario Nardella – celebra il suo Poeta e il Capodanno fiorentino, che cade il 25 marzo, con questa icona nella sua piazza principale, da alcuni anni teatro di arte pubblica contemporanea, come segnale di ripartenza a cominciare dalla cultura, dall’arte e dalla natura”.

L’abete gigante lo si può vedere come metafora del Paradiso: “L’albero che vive de la cima, frutta sempre e mai non perde foglia” (vv. 29-30, Canto XVIII, Paradiso, Divina Commedia).

Penone ha scelto di collocare nella storica piazza fiorentina il suo abete monumentale. Il tronco e i rami sono stati realizzati in fusione di acciaio inossidabile. I 18 elementi che lo formano sono stati modellati in bronzo, con un procedimento di fusione da calchi di bambù.

L’installazione, curata dagli Uffizi, in copromozione con il Comune di Firenze e la collaborazione dell’associazione Arte continua, costituisce un’anticipazione di Alberi In-Versi, mostra dedicata a Penone che le Gallerie degli Uffizi
ospiteranno dall01 giugno al 12 settembre prossimi, sempre nell’ambito delle celebrazioni dantesche previste per il 2021.