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Rsa, aumenta il contributo della Regione. Aggiornata la quota sanitaria

1 settembre 2023 | 17:45
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Rsa, aumenta il contributo della Regione. Aggiornata la quota sanitaria

Il presidente Giani: “La salvaguardia della vita dei nostri anziani e la tutela dei non autosufficienti è per noi una priorità assoluta”

Accordo tra la Regione e i gestori delle Rsa toscane, nell’ottica di sostenere e sviluppare i servizi a beneficio della popolazione anziana della nostra regione.

L’intesa è stata siglata questa mattina (1 settembre) a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente Eugenio Giani e dai rappresentanti dei gestori delle Rsa: Agespi, Arat, Arsa, Aret, Anaste, Uneba, Confcooperative Federsolidarietà Toscana, Legacoop Toscana, Agci, Aiop Rsa Toscana, Diaconia Valdese-Csd, alla presenza dell’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli e del direttore sanità, welfare e coesione sociale Federico Gelli.

La Giunta regionale, ribadendo la volontà politica di sostenere economicamente il sistema di offerta residenziale per anziani non autosufficienti, si impegna ad un aumento progressivo delle quota sanitaria, con il conseguente incremento del fondo ad essa destinato, per i seguenti importi giornalieri: 2 euro dall’1 luglio scorso; 1,60 euro dall’1 gennaio 2024, 1,50 euro dall’1 gennaio 2025.

Si tratta dunque di un aumento da subito del contributo regionale di 60 euro al mese per ogni ospite di Rsa, con ulteriori aumenti progressivi stabiliti anche per le due prossime annualità. È il caso di ricordare che la Giunta regionale, in questi anni di emergenza Covid-19 è intervenuta con misure di ristoro che hanno parzialmente ridotto i gravi problemi di tenuta economica delle Rsa, adesso però si rendono necessari ulteriori adeguamenti.

La salvaguardia della qualità della vita dei nostri anziani e la tutela di coloro che non sono autosufficienti è per noi una priorità assoluta – ha detto il presidente Eugenio Giani – In questa direzione va l’accordo che sottoscriviamo perché la sinergia tra pubblico e privato è un fattore determinante per la presa in cura della persona fragile. Io ritengo che dopo l’emergenza causata dal Covid 19 sia il momento di fare un salto di qualità nei servizi che possono caratterizzare la Toscana come regione d’avanguardia sul piano della salute e dell’assistenza. Questo pur con la consapevolezza che le risorse a livello nazionale non sono quelle sperate”.

“Sappiamo però di chiedere molto ai gestori che operano in regione, ecco perché questo accordo è doveroso. Aldilà degli aspetti economici sono poi previsti ulteriori elementi importanti. Apriremo, per esempio, modalità di formazione in cui le strutture possano essere protagoniste direttamente per i propri fabbisogni”, ha concluso Giani.

“Siamo molto soddisfatti di questo accordo – ha commentato l’assessora alle politiche sociali, Serena Spinelli – che accoglie anche le richieste dei soggetti gestori, perché per noi il mondo delle Rsa gioca un ruolo fondamentale nella presa in cura delle persone più fragili. E’ necessario mantenere un dialogo costante e costruttivo per garantire la massima qualità del servizio. Per la Regione è uno sforzo economico importante, anche rispetto a quanto sta avvenendo a livello nazionale sul Fondo sanitario, per il quale assistiamo ad un progressivo definanziamento. Contemporaneamente però abbiamo l’urgenza di rispondere ai bisogni crescenti della parte più fragile della nostra popolazione e non possiamo sottrarci”.

I gestori delle strutture residenziali si impegnano dal canto loro a condividere con la Giunta regionale un percorso di approfondimento tecnico diretto alla valutazione dell’attuale struttura dei costi delle residenze, per individuare il livello di sostenibilità economica nel medio periodo che non pregiudichi la qualità e l’appropriatezza assistenziale né la sicurezza degli operatori.

Questo nell’ottica di favorire la programmazione di un’offerta adeguata sul territorio, perché il cittadino sia in grado di scegliere liberamente all’interno di un sistema di strutture residenziali plurale e diffuso, ma omogeneo in termini di requisiti strutturali, organizzativi e professionali, di qualità residenziale e appropriatezza assistenziale.

Per quanto riguarda la formazione degli operatori, sempre nel protocollo è contenuto l’impegno della Giunta con il contributo dei soggetti gestori e il coinvolgimento delle parti sociali, all’istituzione di un osservatorio permanente cui affidare la stima e il monitoraggio del fabbisogno complessivo dei profili socio sanitari necessari per rispondere concretamente alle dotazioni operative delle strutture.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati anche i contenuti della recente delibera 1007 del 28/08/2023 che stanzia ristori per i maggiori costi sostenuti a seguito dell’emergenza Covid-19 dalle Residenze sanitarie per disabili (Rsd) e Comunità alloggio protette (Cap). Si tratta in particolare di una quota integrativa giornaliera di 4 euro per posto letto per il periodo dall’1 aprile 2022 al 30 giugno 2022 e dall’1 gennaio 2023 al 30 giugno 2023 che verranno erogati dalle Asl territoriali con fondi regionali per oltre 1 milione e 600mila euro.

Questi ristori vengono erogati ogni anno dal 2020 per un totale di oltre 5 milioni e mezzo stanziati dalla Regione nell’arco del triennio 2020-2023.