Firenze Fiera, aumento di capitale per 28 milioni ma il socio privato ancora non c’è

Il piano per il rilancio: ridefinizione della governance e nuovo patto parasociale
Tutto entro cinque mesi: aumento di capitale per 28 milioni, ridefinizione della governance e sottoscrizione del nuovo patto parasociale con un socio privato che però resta sempre da individuare. Questo il Piano di rilancio di Firenze Fiera, società che gestisce le principali strutture (Fortezza da Basso, Palacongressi, Palaffari) di cui la Regione detiene il 31.95%, illustrato in aula dall’assessore all’Economia Leonardo Marras, in risposta alla richiesta dei capigruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Secondo quanto dichiarato in Aula l’aumento di capitale sociale era già contenuto nel Piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato a dicembre 2022. L’ultima informativa al Consiglio regionale sulla situazione di Firenze Fiera risale a marzo 2023. “In quell’occasione si dava conto delle motivazioni per le quali non si era ancora verificato l’ingresso di nuovi soci privati, così come prospettato nel Piano industriale approvato dai soci a febbraio 2022. Il 3 aprile 2023 l’assemblea dei soci ha deliberato l’autorizzazione all’avvio della procedura di evidenza pubblica per la selezione di un socio privato” si legge nella comunicazione.
Successivamente, il Consiglio di amministrazione della società ha presentato il Piano di Risanamento e Rilancio 2023-2027 che “permette di raggiungere l’equilibrio finanziario entro il triennio”, richiesto e approvato dai soci pubblici. Nel Piano viene indicato come necessario l’aumento di capitale sociale per 28 milioni così suddivisi: 16milioni riservati agli attuali soci, 12 rivolti a un nuovo socio industriale ancora da individuare.
Il parere favorevole della Regione al Piano, si legge ancora nella comunicazione, deriva da una “attenta analisi”. In primis crescita dei ricavi: incremento di manifestazioni dirette e indirette (a titolo di esempio per Pitti, nel 2024, è previsto un aumento rispetto al 2023 per due eventi in più, tra questi PittiTaste); aumento significativo degli eventi, con ritorno nel 2024¸ anche con aumento di tariffe per espositori e biglietti di ingresso. L’equilibrio economico dovrebbe essere raggiunto nel 2025 con un utile di 290mila euro. Il conto dovrebbe poi consolidarsi nel biennio successivo con utile previsto nel 2027 di 1milione 23mila euro.Per quanto riguarda gli investimenti, un milione e 250mila euro l’anno per il mantenimento delle strutture, 15 milioni e 962mila euro per la ristrutturazione della Fortezza da Basso (non avviati nel periodo del Piano ma dopo il 2028); altri investimenti sul complesso della Fortezza da Basso che saranno realizzati a partire dall’esercizio 2023 per terminare, presumibilmente, nel 2028, mentre nel 2024 verranno destinati circa 16 milioni all’estinzione anticipata dei finanziamenti bancari per “migliorare significativamente l’evoluzione della situazione finanziaria”.