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Asili nido gratis per 14mila bambini

10 luglio 2023 | 16:15
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Asili nido gratis per 14mila bambini

Stanziati 233 milioni di euro fino al 2027: tutte le domande sono state accolte

233 milioni per garantire il nido gratis per le famiglie sotto i 35mila euro di Isee da qui al 2027. Il risparmio medio  sarà di 2.220 euro per figlio. Ad annunciare il piano, finanziato con risorse del Fondo sociale europeo 2021-27, il presidente della Regione Eugenio Giani insieme all’assessora al Welfare Alessandra Nardini e al segretario del Pd toscano Emiliano Fossi.

“Ho fatto la scelta fin dal primo momento in cui abbiamo programmato il Fondo sociale europeo per poter argomentare quello che poi si è rivelato molto giusto, ovvero che ci potesse essere sugli asili nido una possibilità di gratuità sotto i 35mila euro Isee, e devo dire che questo ha portato allo stato attuale 14.393 famiglie che saranno tutte ammissibili”, ha detto Giani. “Qualcuno mi diceva ‘vedrai che l’Unione europea farà delle riserve’, invece quando abbiamo articolato tutta la proposta all’Ue è arrivata come risposta che questa era una buona pratica, quindi la stessa Ue su cui noi abbiamo indirizzato queste risorse ha consentito di sviluppare questo progetto che diventa una sorta di esempio”.

In provincia di Arezzo sono state presentate 1365 domande, a Firenze 4585, a Grosseto 544, a Livorno 1029, a Lucca 1038, a Massa Carrara 224, a Pisa 1837, a Pistoia 1172, a Prato 1412, a Siena 1187.

“Avevamo ipotizzato per il primo anno circa 10mila famiglie interessate: sono arrivate più domande di quelle previste, 14.393 domande, abbiamo le risorse sufficienti a coprirle perché ne avevamo stanziate in abbondanza. Investire sui nidi significa combattere e prevenire dispersione e abbandono scolastico, sostenere il successo formativo, contrastare povertà e disuguaglianze educative. In secondo luogo, gli investimenti sui nidi favoriscono la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro delle giovani famiglie. In una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l’infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa: rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile”, le parole dell’assessora Nardini, mentre Fossi ha sottolineato come questo modello possa essere valorizzato anche sul piano nazionale.