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Un tunnel pedonale sotto l’Arno: dalla Zecca Vecchia a San Niccolò

7 luglio 2023 | 17:45
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Un tunnel pedonale sotto l’Arno: dalla Zecca Vecchia a San Niccolò

Incognita costi: dai tre a cinque milioni per l’intervento di ripristino
 

Riaprire l’antico percorso pedonale di 250 metri di lunghezza, cinque sotto il livello dell’Arno che collega la torre della Zecca Vecchia e la torre di San Niccolò a Firenze. Per ora una suggestione, domani chissà.

Sopralluogo questa mattina, anche a bordo di un gommone del presidente della Regione Eugenio Giani e del sindaco di Firenze Dario Nardella accompagnati dai tecnici per approfondire lo stato di conservazione della galleria di manovra e attraversamento del fiume Arno, adiacente alla Pescaia di San Niccolò, al fine di restituire l’agibilità ad un impianto di straordinaria importanza storica.

tunnel arno

“Una sorta di Corridoio Vasariano stavolta sotterraneo che collega  le due sponde dell’Arno – ha detto il presidente Giani – che potrà costituire un elemento di grande interesse per fiorentini e turisti e aprire ad un nuovo percorso dalla torre della Zecca, dove era l’antico conio e dalla quale si gode di un panorama straordinario su Firenze, fino alla torre San Niccolo. Il questo modo i flussi turistici sarebbero condotti verso quella che chiamo la suggestione Oltrarno”.

tunnel arno

Un’idea al momento o poco più. Nessuna ipotesi sui tempi di realizzazione, mentre i costi per l’intervento di ripristino si aggirerebbero tra i tre e i cinque milioni. La galleria binata, estesa per circa 250 metri e posta a 5 metri sotto il letto del fiume tra la sponda sinistra e quella destra dell’Arno seguendo l’ipotetica continuazione della mura cittadine tra la torre della Zecca Vecchia e la Torre di San Niccolò, era composta da due canali: uno a monte, filtrante ovvero funzionante come prima depurazione dell’acqua del fiume che poi sarebbe stata condotta e pompata in superficie alla fabbrica dell’acqua; l’altro canale serviva per l’ispezione e la manovra degli operai e conteneva il tubo dell’acquedotto, ancora oggi presente, che ripartiva dalla fabbrica dell’acqua e portava acqua pulita alla riva destra del fiume. L’accesso alla galleria era garantito da due pozzi completi di scaletta in muratura uno su ogni riva. Ed è proprio questa seconda galleria di manovra, ove insiste il tubo dell’acquedotto, che si intende ispezionare direttamente per ripristinarne l’agibilità.