A Figline apre il “primo soccorso” e scoppia la polemica

30 giugno 2023 | 15:30
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A Figline apre il “primo soccorso” e scoppia la polemica

Servizio attivo da lunedì, sette giorni su sette. La Cgil: “Nessuna assunzione, aumentano i carichi di lavoro”

Aprirà lunedì prossimo al Serristori di Figline il nuovo servizio di “primo soccorso”: 7 giorni su 7 in orario 8-20 per trattare i codici minori e ridurre il costante sovraffollamento del Pronto soccorso dell’Ospedale delle Grucce e del presidio di Ponte a Niccheri.

Un periodo di apertura sperimentale, di durata ancora indefinito e senza nuove assunzioni. Anzi sarà lo stesso personale, attivato con turni aggiuntivi che verranno pagati il doppio, 33 euro l’ora nei feriali e 35 nei festivi per quanto riguarda gli infermieri, mentre non sono state comunicate le cifre per quanto riguarda il personale medico.

“Un enorme impiego di soldi pubblici, si calcolano approssimativamente 90.000 euro di spesa per il personale per soli due mesi, e di risorse umane – attacca la Cgil Fp – visto che il personale reclutato per tenere aperto questo servizio sarà quello operante nei due Presidi ospedalieri Serristori e Ponte a Niccheri, dove nei servizi di degenza si vivono da mesi condizioni di lavoro estreme a causa della grave ristrettezza delle dotazioni organiche, con l’incubo che la più banale delle assenze costringa i lavoratori presenti a turni continuativi di 12 ore o rientri forzati dal giorno libero”.

Per il sindacato “stona l’atteggiamento della Regione che da oltre due anni ha praticamente bloccato ogni tipo di assunzione di personale sanitario, a causa dei noti problemi di bilancio, facendo chiudere in negativo, per la prima volta dopo anni, il saldo occupazionale degli infermieri con 19 unità in meno rispetto all’anno 2022, ma al tempo stesso decide di attivare un nuovo servizio nel pieno del periodo di ferie del personale basandosi solo ed esclusivamente su turni aggiuntivi super retribuiti, che rischiano di togliere ulteriormente le risorse necessarie per tenere aperti i servizi sanitari essenziali in caso di assenze improvvise. Soldi che potevano essere spesi, ad esempio, per ripristinare un impianto di condizionamento delle Sale operatorie di Ponte a Niccheri che da settimane, a causa del mancato funzionamento, ha fatto ridurre considerevolmente le attività operatorie, con un ulteriore allungamento delle liste di attesa. Impianti di cui i Nas già dal 2017 chiedevano l’urgente adeguamento”.