“Per Firenze Fiera la pandemia è stata devastante”

Il presidente Becattini: “Necessità di andare in utile nel 2025, ma il canone va rivisto”
“Prima del Covid nel 2019 la società ha fatturato 18,5cmilioni, mentre il valore complessivo della produzione nei due anni successivi, messi insieme, è di 11”. Inoltre lavori di ristrutturazione che si dovevano completare entro il 2023, saranno terminati il 2029. “Oggi avremmo tutti gli spazi efficienti, invece ci saranno cantieri fino al 2029. Abbiamo chiesto uno sconto sul canone anche per il prossimo biennio, cercando di difendere le prerogative della società”. A fare il punto sulla situazione di Firenze Fiera è stato il presidente Lorenzo Becattini ascoltato oggi dalla commissione regionale di Controllo, presieduta da Alessandro Capecchi, in cui è stato illustrato anche il piano di salvataggio “di cui la Regione dovrebbe essere co-attrice attraverso una somma intorno ai sei milioni”, ha ricordato Capecchi.
“Ci troviamo in un momento complesso della vita dell’azienda, domani presenteremo all’assemblea dei soci il Piano di risanamento e rilancio per l’approvazione, poi porteremo il bilancio nell’assemblea dei soci del 19 luglio”, ha dichiarato Becattini, accompagnato dal direttore amministrativo Sandro Nocchi.
“Nel 2022, manifestavamo la necessità di ricapitalizzazione, derivante dal fatto che eravamo stati chiusi per un anno e mezzo e che il regime Covid per attività come le nostre si è protratto fino al 31 marzo 2022”. Lo stato di sofferenza della società non portò alla richiesta capitalizzazione, ma all’invito a “rivolgersi al mercato per acquisire eventuali investitori istituzionali”. Di qui, l’apertura di un confronto con Fiera di Milano. “Nell’esame delle carte, emerse che a fronte di una disponibilità ad esaminare, la società milanese evidenziava due grandi problemi: la necessità di corrispondere un investimento di 16 milioni sulla Fortezza da Basso, a fronte dello sconto praticato sul canone di locazione; il secondo problema, era nel canone della Fortezza, molto alto per l’attività che si andava a svolgere”. Quindi l’intesa successiva per “procedere a un aumento di capitale complessivamente di 28milioni, basato su 16 milioni a carico degli azionisti di Firenze Fiera e i restanti 12 attraverso l’apertura di un bando sul mercato”.
Secondo il Piano che andrà in approvazione domani, “che abbiamo redatto con la consulenza di Ernst & Young” e nel rispetto delle normative, “la società deve andare necessariamente in utile nel 2025”.
Il presidente di Firenze Fiera ha quindi risposto alle numerose domande e considerazioni dei commissari Elisa Tozzi (Gruppo misto-Toscana domani), Silvia Noferi (Movimento 5 stelle), Maurizio Sguanci (Italia viva), Massimiliano Baldini (Lega), Cristiano Benucci (Partito democratico) e dello stesso presidente Capecchi (Fratelli d’Italia).
In chiusura dell’incontro, il presidente Capecchi ha chiesto che vengano trasmessi alla Commissione “copia del contratto di concessione, bilancio consuntivo e piano di rilancio straordinario. Non ho ritrovato nel Defr alcun cambiamento – ha aggiunto –, mentre ci sono 6,5milioni già stanziati a bilancio. Sarà opportuno ascoltare nuovamente l’assessore Ciuoffo e magari anche gli uffici attraverso i quali la Regione esercita il controllo contabile”. Nel merito della situazione di Firenze Fiera: “Ringrazio per le risposte date, compresa l’onestà intellettuale di riconoscere che la società è rimasta in piedi con i contributi garantiti dallo Stato nel periodo della pandemia e subito dopo, altrimenti non sarebbe andata avanti”.