Secche della Meloria gratis per i residenti, la Regione non molla

Monni: “Scriverò nuovamente al ministro Pichetto. Se confermato il pagamento, sia onnicomprensivo"

“Provvederò in tempi rapidi a scrivere nuovamente al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica per rinnovare le ragioni che mi hanno spinto a chiedere l’eliminazione della corresponsione di somme da parte dei residenti della fascia costiera limitrofa all’area marina protetta delle Secche della Meloria a largo di Livorno. Nel caso in cui dovesse confermare la posizione già espressa, formalizzerò la richiesta di prevederla almeno a partire dal 2024 o comunque assicurando che la cifra di 10 euro risulti un corrispettivo onnicomprensivo di tutte le attività all’interno dell’area”.

Così l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni ha risposto in aula all’interrogazione presentata dal consigliere Pd Francesco Gazzetti in merito allo stato di avanzamento del “dialogo” con il ministero dell’Ambiente sul pagamento per i residenti per l’accesso all’area marina protetta delle Secche della Meloria, al largo di Livorno dopo la mozione approvata dal Consiglio.  “Mi ha comunicato di non poter accogliere la richiesta e ribadito che allo stato attuale è prevista una somma irrisoria a carico dei residenti, ovvero una quota forfettaria annuale di 10 euro, appena sufficienti per coprire le spese di istruttoria”.

Il consigliere Gazzetti si è detto soddisfatto della risposta dell’assessora, “che permette di avere elementi di valutazione su una vicenda che sta creando un grande dibattito nella popolazione, soprattutto da parte di coloro che considerano ingiusta l’applicazione di questa tassa, ma soprattutto che considerano necessario un approfondimento da parte del ministro”.

“In realtà – ha spiegato Gazzetti – la cifra di 10 euro, che il ministro considera irrisoria, non è una quota forfettaria onnicomprensiva perché i residenti sono costretti a pagare molto di più. Essa si va a sommare ad altre spese, ad esempio sono richiesti 10 euro per la navigazione, 10 euro per ancoraggio e nelle zone in cui non è possibile effettuare l’ancoraggio a causa della presenza di posidonia, se ne pagano 100 per l’ormeggio. Questo tema dovrà dunque essere ulteriormente approfondito col Governo che ha pertinenza esclusiva su questo provvedimento”.