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Smog, la Toscana approva la nuova legge

22 marzo 2023 | 18:00
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Smog, la Toscana approva la nuova legge

Limiti più stringenti per emissioni di particolato e biossido di azoto. Il Pd chiede al Governo le risorse promesse

Via libera definitiva dal Consiglio regionale con 21 voti a favore, 11 contrari e due astenuti, alla la proposta di legge per il contenimento delle emissioni di particolato Pm10 e di biossido di azoto No2. Vengono introdotti limiti più stringenti alle emissioni, modificando la legge 74 del 2019, anche in seguito a una recente pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Le principali novità riguardano la limitazione all’uso degli impianti di riscaldamento alimentati a biomasse vegetali, come i camini o le stufe non ad elevata efficienza, quando questi non costituiscano l’unica fonte di riscaldamento domestico. Tale limitazione è la conseguenza degli esiti degli studi effettuati dall’Università di Firenze, nell’ambito del progetto di ricerca Patos 3, che hanno stabilito come principale sorgente di inquinamento da Pm10 in quelle aree sia proprio la combustione da biomassa.

Il percorso di approfondimento sulla legge, come ricordato nel corso dell’illustrazione dalla presidente della commissione Ambiente e Territorio Lucia De Robertis aveva visto la commissione confrontarsi sia con i quattordici comuni interessati dal provvedimento (Altopascio, Capannori, Lucca, Montecarlo, Porcari, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano), per conoscerne le opinioni sugli adempimenti a loro carico, che con Anci e assessorato regionale. Confronto che si era concentrato in particolare sulle modalità dei controlli rispetto alle sanzioni, sugli incentivi per sostenere la transizione energetica-ecologica e sul tema della eventuale rivalsa nei confronti dei comuni inadempienti.

Come sottolineato da Lucia De Robertis “l’attuale versione del testo è profondamente diversa da quella originaria approvata dalla Giunta regionale, grazie al lavoro e agli approfondimenti svolti in commissione”. Basti pensare all’emendamento alla legge – sollecitato dai consiglieri Valentina Mercanti, Marco Niccolai e Mario Puppa, del Partito democratico – per ridurre l’importo della sanzione amministrativa, abbassandola da un minimo di 300 euro a un massimo di 3000, anziché da un minimo di 500 ad un massimo di 5000.

“Abbiamo ora più certezze e trasparenza – ha sottolineato il consigliere dem Niccolai – Ma poco si è parlato degli incentivi: noi attendiamo che il governo nazionale stanzi i 25 milioni promessi, perché per ora facciamo fronte solo con risorse della Toscana, che ha potuto fare i primi parziali bandi sui biotrituratori e sui camini”.

Giovanni Galli (Lega) ha parlato di un provvedimento “giusto ma limitato nelle motivazioni”, ribadendo come vengano dimenticate le problematiche di altre zone della Toscana, “come le aree di Firenze di Quaracchi e Brozzi, dove si attendono da vent’anni interventi per la tutela della salute dei cittadini”. “Quando si lavora a un documento del genere – ha affermato – è necessario avere un approccio complessivo, non a macchia di leopardo”.