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Regione, allo studio la possibilità di una variante al piano regionale cave

15 febbraio 2023 | 11:15
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Regione, allo studio la possibilità di una variante al piano regionale cave

Audizione in commissione regionale dell’assessore Baccelli. Si è parlato anche di cooperazione internazional con Serena Spinelli

Attività estrattiva e cooperazione internazionale allo sviluppo della Toscana sono i temi trattati rispettivamente dagli assessori regionali, competenti nelle materie, Stefano Baccelli e Serena Spinelli, ascoltati ieri pomeriggio (14 febbraio) in commissione Sviluppo economico e rurale, presieduta da Ilaria Bugetti per fare il punto sul piano regionale di sviluppo.

Baccelli ha ricordato che tra gli obiettivi del Prs 2021-2025 c’è anche quello di “promuovere la tutela, la valorizzazione e l’utilizzo dei materiali di cava in una prospettiva di sviluppo durevole”, ribadendo la peculiarità della Toscana, ricca di materie prime, una particolarità che ha determinato la vocazione estrattiva di molti luoghi, così che la filiera dell’estrazione e della lavorazione costituisce una delle attività economiche, caratterizzante il sistema produttivo toscano. L’assessore ha sottolineato il fatto che queste materie prime sono maggiormente rappresentate dai marmi del distretto apuo-versiliese delle province di Massa Carrara e Lucca, il comprensorio più rilevante dell’industria estrattiva. “L’esportazione dei prodotti in pietra lavorati rappresenta infatti – prosegue Baccelli – circa il 32 per cento del totale nazionale, quelli più esportati sono quelli in marmo delle apuane, della montagnola senese, le arenarie di Fiorenzuola, il travertino di Rapolano, spesso sono materiali di alta qualità per uso ornamentale ed all’edilizia”.

Baccelli ha parlato poi, dello “sviluppo anche di molte attività che costituiscono il sistema di filiera di trasformazione dei prodotti lapidei”. Sull’apertura di nuove cave in Toscana, si è precisato che “nuove autorizzazioni possono essere rilasciate con adeguamento degli strumenti urbanistici al piano regionale cave” e la giunta è al lavoro “per valutare la possibilità di variante del piano regionale cave”.

L’intervento della presidente Bugetti ha poi, introdotto l’audizione dell’assessore Spinelli. “La nostra regione da molti anni si distingue nel settore delle attività internazionali con un lavoro molto accurato sulla cooperazione allo sviluppo, rivolto un po’ a tutti i paesi del mondo. Si tratta di una cooperazione che si suddivide sia in cooperazione allo sviluppo, quindi proprio nella parte più sociale del termine di impresa, sia in cooperazione sanitaria così che la regione diventa un punto di riferimento per le varie ong ed istituzioni con cui collabora”. “La Toscana è stata per molti anni una delle prime che investiva la più alta somma su questo settore” e “non bisogna perdere questa tradizione”.

Spinelli ha parlato della difficoltà di avere uno stanziamento adeguato di risorse per proseguire una serie di azioni e della particolarità della nostra cooperazione allo sviluppo, che è quella di “mettere in rete le tante associazioni territoriali e le piccole e grandi realtà in un lavoro condiviso”.

“Il nostro piano – afferma – si sposta da un’idea di orientamento ed identificazione dei territori (come il tavolo Africa o Sudamerica) ad un obiettivo di tavolo per argomenti”, il “nostro lavoro si sta concentrando sull’area del Mediterraneo” e i “progetti che finanziamo vanno a favorire lo sviluppo delle comunità territoriali, in particolare – ha ricordato Spinelli – i progetti di sviluppo delle competenze legislative dei territori come quello in Senegal per la creazione dell’anagrafe territoriale di alcune municipalità specifiche” o “i progetti di sviluppo sull’imprenditoria femminile” o quelli legati alle migrazioni alle presenze delle popolazioni in Toscana.

L’assessora ha infine, ricordato il finanziamento di progetti come il Cosmopoli di analisi e studio di tutti i conflitti nel mondo e il progetto che dura da “oltre 20 anni con i territori israeliano e palestinesi per favorire il dialogo tra i due popoli”.

“Un tema che per quanto poco indagato – ha concluso Bugetti – è interessante e qualifica l’attività di una regione che è complementare a tutta una serie di progetti e di aiuti che sono, anche l’esportazione del modello democratico, diventa non solo un tramite economico di cooperazione allo sviluppo, quindi decentrata ed istituzionale, per noi una punta di diamante”.