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Tartufi diversi ma stesso disciplinare: la Toscana prepara la sua legge sulla cerca e cavatura del tartufo

6 novembre 2022 | 20:00
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Tartufi diversi ma stesso disciplinare: la Toscana prepara la sua legge sulla cerca e cavatura del tartufo
Tartufi diversi ma stesso disciplinare: la Toscana prepara la sua legge sulla cerca e cavatura del tartufo
Tartufi diversi ma stesso disciplinare: la Toscana prepara la sua legge sulla cerca e cavatura del tartufo

Il testo sarà discusso in aula nei prossimi giorni a Firenze. Saccardi “Si media tra le varie esigenze dei territori”

“Sarà una legge che media tra le varie esigenze dei territori tartufigeni della Toscana e che, allo stesso tempo, fa un po’ di ordine”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi annuncia che, nei prossimi giorni, la nuova legge regionale sul tartufo approderà alla discussione dell’Aula a palazzo Panciatichi a Firenze, sede del consiglio regionale.

Saccardi annuncia l’imminente presentazione della legge da una sede non casuale: la notizia infatti è arrivata durante la cena inaugurale della Mostra mercato del tartufo bianco di San Miniato, cena dove a fare gli onori del padrone di casa sono stati il presidente della fondazione San Miniato PromozioneMarzio Gabbanini e il sindaco Simone Giglioli.

“Noi siamo pronti, infatti – ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani -. Ancora pochi giorni e la Toscana avrà la sua legge regionale per governare al meglio una realtà economica diventata importante per molti territori come quella del tartufo, a cominciare da San Miniato”.

Nel dettaglio, la nuova legge sul tartufo, che sarà promulgata dalla Regione perché riguarda il settore agricolo e ambientale, due dei cinque ambiti dove a legiferare è il consiglio regionale, avrà il merito di adeguare la legislazione ai tempi attuali, per un indotto in crescita che negli anni è andato modificandosi profondamente.

In Italia altre regioni si sono già da anni dotate di un adeguamento delle normative che fanno riferimento al tartufo e che spesso risalivano agli albori della cultura della cerca e cavatura del tartufo, ai primi anni ’60.

“La legge Toscana – spiega l’assessore Stefania Saccardi – andrà a incidere su vari aspetti. In primo luogo abbiamo cercato di semplificare la burocrazia necessaria a diventare cavatore, ovvero il rilascio dei tesserini dopo i corsi, evitando inutili lungaggini e soprattutto daremo regole uguali a tutti territori e sarà anche costituito un database con i nomi di tutti gli autorizzati a cavare”.

“Poi – continua l’assessore regionale all’agricoltura – c’è la questione delle aree tartufigene e delle tartufaie. Con la nuova legge si va a fare chiarezza, attraverso una mappatura che adesso non esiste, della aree deputate alla coltivazione del tartufo evitando situazioni border line. Però noi, in questo modo, sapremo quante e quali sono le aree sfruttabili, e limiteremo l’utilizzo per le tartufaie al 20 per cento. Non solo: tra le novità c’è anche che queste aree le potranno gestire le associazioni che in questo caso potranno avere un incremento di superficie in determinate condizioni”.

Le novità però non riguardano solo le coltivazioni, ma anche la ricerca e l’estrazione del tartufo, a cominciare dalle aree per i cani che ora saranno normate”. Una serie di prescrizioni quindi che puntano a rendere più stabili e più eque le regole delle varie zone tartufigene della Toscana, che spesso fino ad oggi hanno risposto a regolamenti locali e invece ora avranno una legge di riferimento.

“In sostanza, in aula porteremo una legge che renderà questa attività – ormai un vero indotto economico – più equa per tutti, ma che punta a dare anche una sorta di certezza della genuinità del prodotto, con ogni zona che avrà un tartufo ‘tipico’ con caratteristiche precise”.