Next Generation Fest, a Firenze il festival della Generazione Z

Al via a Firenze il Next Generation Fest, l’evento sui giovani organizzato dalla Regione Toscana.
La maratona dedicata dalla Toscana ai giovani al Teatro del Maggio fiorentino inizia alle dieci e mezzo, sulle note di “Giovani Wannabee” dei Pinguini Tattici nucleari. Sul palco la giornalista Veronica Maffei, che con l’inviato delle Iene Niccolò De Devitis conduce la kermesse. Con lei il presidente della Toscana Eugenio Giani, che traccia subito la rotta di “una giornata che vuole essere incubatrice di idee, con tanti storie e modelli fonte di ispirazione”.
“In Toscana – dice – crediamo nell’investimento sui giovani: tutto è iniziato un anno fa con un evento, sui giovani e con i giovani, al Parco di San Rossore a Pisa, assieme al presidente Mattarella”. Dall’Unione europea arriveranno nel prossimo settennato 2,3 miliardi in Toscana: di questi la Regione vuole utilizzare 411 milioni per i giovani. Ricorda, il presidente, il problema del disallineamento tra domana ed offerta nel mondo del lavoro. “A Scandicci, polo eccellenza della moda a ridosso di Firenze – dice – mancano 2500 operai specializzati. Tra le preoccupazioni della Regione c’è anche questo: la riconnessione tra domanda ed offerta”. “Sull’edilizia scolastica investiremo parte dei fondi del Pnrr – prosegue – e nei progetti finanziati abbiamo fatto tesoro anche dei suggerimenti arrivati dagli studenti”. “La presidente della Commissione europea si rivolge a voi giovani dicendo che siete l’Europa – conclude – In Toscana siamo già pronti, con questa generazione, a raccogliere la sfida”.
Ma perchè un evento di un giorno dedicato alla generazione Z, ovvero ai giovani nati tra il 1997 e il 2012, ragazze e ragazzi che si affacciano all’adolescenza e poco più che ventenni? Lo spiega Bernard Dika, a ventiquattro anni portavoce del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Vogliamo dare voce ad una generazione che c’è già – dice sul palco, davanti ad un platea di duemila ragazze e ragazzi – . I giovani che saliranno sul palco oggi rappresentano storie di successo. Ma il successo non è la realizzazione di quello che decidono gli altri ma del meglio c’è dentro ciascuno di noi. Educare significa trarre fuori, valorizzare il meglio che abbiamo dentro. E questo la Regione Toscana vuole fare: spegnere la timidezza ed accendere la passione”
Dika ha in mano un vasetto di miele. “Oggi – racconta – il 18 per cento dei giovani toscani non studia, non lavora, non cerca un corso di formazione e nemmeno un posto di lavoro.
In questa sala siamo duemila, immaginate se quattrocento di noi venissero buttati fuori. Se non facciamo niente continueremo a perdere energie e potenziale straordinario. Per questo quel 18 per cento è il nostro assillo quotidiano”.
“Chi si laurea e magari lo fa in tempi da record è sicuramente un eccellenza – aggiunge – Ma è un’eccellenza anche chi produce questo miele: Matteo, che ha ventiquattro anni ed ha abbandonato la scuola superiore a diciassette Un neet, verrebbe chiamato oggi. Dopo l’abbandono sceglie di iscriversi a un corso di formazione professionale pagato dalla Regione con Giovanisi. Oggi è un agricoltore che porta avanti la passione per la terra ereditata dal nonno: lavora da dipendente in un’azienda, nel Chianti, ma fa anche l’imprenditore agricoltore”.
Ha 29 arnie, che producono 400 chili di miele all’anno. In questi giorni è impegnato a raccogliere le olive. La via indicata è quella ad aiutare i giovani a scoprire e coltivare il proprio talento. “I giovani – annota Dika – sono un valore aggiunto in questa società finche sono giovani.E questa società i giovani li mette in sala d’attesa: non è mai il momento, si è sempre troppo piccoli”. “Una società che spreca questo potenziale – conclude – non ha futuro”.
Fa arrivare il suo saluto anche Mariya Gabriel, commissaria europea per l’istruzione e la gioventù.
“Sono lieta di vedere che discutete temi chiave per l’Europa, come l’ambiente, la transizione digitale, la cittadinanza attiva e l’innovazione” sottolinea in un video trasmesso nel corso del pomeriggio. “Questo festival – afferma – coinvolge migliaia di giovani e vi offrirà l’opportunità di decidere come affrontare i problemi, le domande ed i sogni della vostra generazione, che guiderà l’Europa del futuro”.
La Gabriel si è congratulata con la Regione Toscana “per dare voce ai giovani ed investire in loro attraverso progetti come Giovanisì, che promuove l’autonomia dei giovani” definendolo “straordinario” in quanto “dal 2011 ha dato l’opportunità di partecipare a tali progetti a più di 440 mila giovani”.
“Eventi come questo sono il luogo ideale per parlare dell’Anno europeo dei giovani con voi, giovani innovatori, imprenditori e leader europei”, ha precisato la Gabriel. “Il 2022 è l’anno per ascoltare le vostre preoccupazioni, le vostre opinioni e le vostre idee e coinvolgervi come protagonisti delle politiche perché voi siete al centro di tante delle nostre iniziative più interessanti. Investire in voi significa investire nel futuro”. E ha specificato: “Ecco perché dobbiamo ascoltarvi, sostenervi e coinvolgervi nei processi politici decisionali. Non è una coincidenza che queste tre semplici parole siano anche i pilastri dell’Anno europeo dei giovani. Date voce alla vostra visione, noi vi ascoltiamo”.
Un’ altra voce delle istituzioni europee apre la prima sessione del pomeriggio del Next Generation Fest, il festival per i giovani organizzato da Regione Toscana con Giovanisì, che si è aperto questa mattina, sabato 5 novembre, al Teatro del Maggio di Firenze. Dopo il video messaggio la mattina della presidente della Commissione europea, Ursula von de Leyen, è la volta, con un altro intervento in video, della vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, che dopo aver ringraziato gli organizzatori, Giovanisì e la Regione Toscana e dopo aver “mandato un abbraccio, seppure a distanza, al presidente Giani, ha evidenziato che “nell’Anno europeo dei giovani promuovere attivamente la cittadinanza, il dialogo politico e democratico, riaffermare i valori europei, è più che importante”.
“Come ha detto la presidente Von der Leyen”, ha affermato la vicepresidente del Parlamento europeo, “se vogliamo plasmare la nostra Unione a loro immagine, i giovani devono poter plasmare il futuro dell’Europa”. E poi, rivolgendosi alle nuove generazioni: “Sappiamo bene che questi anni di pandemia, ma anche questa crisi internazionale dovuta alla terribile aggressione della Russia all’Ucraina, non sono stati facili per nessuno, in particolare non sono stati facili per voi. Allora, questo è il tempo per partecipare pienamente al processo di integrazione europea che è l’unica cura al nazionalismo e ai conflitti. L’Unione vuole garantire maggiori opportunità di apprendimento e di crescita personale, maggiore dialogo tra tutti quanti i Paesi. E’ necessario coinvolgervi sui temi cruciali per il vostro futuro, intanto trovando delle soluzioni che vi permettano di giocare un ruolo attivo nella transizione verde, nella transizione digitale, sottolineando ancora una volta che l’inclusione rimane centrale perché tutti e tutte devono poter partecipare, anche coloro che si trovano ai confini più lontani, ai margini della nostra Unione Europea. Vogliamo e dobbiamo far comprendere meglio le opportunità che l’Unione offre. Le vostre esigenze devono essere al centro delle politiche europee”.
“Non cambierà nulla se non iniziamo a lavorare”, ha proseguito. “E anche se tutto non andrà sempre bene, sarà sempre meglio averci provato. Una delle occasioni più recenti e più importanti per provare a cambiare qualcosa è stata la Conferenza sul futuro dell’Europa, che fu voluta da David Sassoli (ex presidente del Parlamento europeo, ndr), dove tanti cittadini e in particolare tanti giovani hanno discusso e presentato nuove proposte sulle sfide e anche sulle priorità dell’Unione”. Da questo lavoro occorre ripartire, ha detto, per affermare “una nuova cittadinanza transnazionale e un nuovo modo per intendere lo sviluppo in chiave sostenibile, un nuovo modo di intendere le relazioni internazionali basandosi sui diritti e sulle libertà”.
“Non c’è nessuno più di voi che può interpretare meglio questo nuovo, potente, forte sentimento democratico”, ha concluso la Picierno. “A noi, alle istituzioni che rappresento, spetta il compito di impedire il ritorno a un passato nostalgico, come vorrebbe chi ormai da un trentennio cerca di farci ripiombare nelle strettoie del Novecento. A voi, invece, il compito di costruire il nuovo secolo e rinnovare la nostra comunità europea e renderla più solida, più sostenibile e all’avanguardia”.
“Fai cose che ti appartengono, se vuoi fare questo mestiere”. Il segreto è anche questo. Paolo Bonolis, noto e fulambolico conduttore televisivo, sessantuno all’anagrafe ma da oltre quaranta inventore di programmi, ha iniziato a fare il lavoro che fa praticamente per caso. Lo ricorda alla platea di duemila giovani del Next Geneation Fest. “Ma se non facessi qualcosa che mi appartiane – confessa – probabilmente non avrei proseguito per così tanto tempo”. Un suggerimento che vale per tanti altri lavori.
E’ suo il palco del Maggio Fiorentino di Firenze, per quasi mezzora, a metà pomeriggio. Si esibisce in un monologo sui suoi comandamenti (sette, gli ultimi tre ognuno li può aggiungere a piacimento) utili per vivere meglio: consigli ai giovani da quasi nonno. Da sorridere al prossimo, sempre, ad “usare ma non abusare”, anche della tecnologia, di cui non si deve diventare schiavi. Dal “non desiderare cose che non servono”, monito al mercato del superfluo e all’avere per essere, al “credere nei sogni ma diffidare dlele illusione. E poi “apprezzare la fatica”, che da valore alle cose, “essere felici” guardando magari sempre il bicchiere mezzo pieno e “godere delle diversità”, perché in mondo in cui tutti siamo uguali sarebbe davvero una gran noia.
L’evento toscano sui giovani era ripreso, dopo la pausa pranzo, nel segno dell’arte e della creatività che si sposano con l’innovazione. Il Next Generation Fest guarda al futuro con l’artista franco-russa Anna Zhilyaeva che, pennelli digitali in mano e inforcati un paio di occhiali speciali che la proiettano nella realtà vrtuale, realizza sul palco, in diretta, un’opera d’arte digitale.
Marco de Giorgi, capo dipartimento alle politiche giovanili e al servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei ministri, chiede scusa ai ragazzi per il senso di insicurezza in cui sono stati relegati. “Abbiamo sempre meno giovani, ma i giovani che abbiamo non li valorizziamo come motore del paese – sottolinea – Tre milioni sono i ragazzi inattivi in Italia e il problema e il tema numero uno è senza dubbio il lavoro”.
Ambra Sabatini, vent’anni, toscana, medaglia d’oro ai giochi paralimpici di Tokyo nei cento metri piani, si rivolge ai giovani invitandoli “a stringere i denti, perché la maggior parte delle volte ne vale la pena”. Dopo aver perso una gamba in un incidente ha proseguito a fare atletica e i risultati sono arrivati. Il prossimo anno ci saranno i mondiali a Parigi e si sta preparando. “La tua impresa a Tokyo ci ha emozionato – le dice Cristina Manetti, capo di gabinetto della Regione – e per noi sei davvero un motivo di ispirazione per quello che hai fatto”.
Della disabilità che non diventa una barriera parla anche Ilaria Galbusera, nata sorda, una laurea in economia e gestione dei beni culturali e dello spettacolo ed oggi ‘disability manager’, ovvero una professionista che si occupa di risolvere i problemi legati alle condizioni di lavoro dei dipendenti diversamente abili. E’ stata anche atleta della nazionale di pallavolo sorde.
Emanuele Malloru la diversità l’ha raccontata, a modo suo, su You tube, dando voce al racconto di una ragazza non vedente. “Anche io – dice – a modo mio mi sono sempre sentito diversi. E’ bello essere diversi: la stranezza è qualcosa di bello”. Si parla anche di bullismo e cyberbullismo, con Brian Signorini, e poi di internet con Marco Filograsso, ex videogiocatore professionista, creatore di contenuti anche lui sui social (e non solo). Dai video su Tik Tok al palco di Sanremo: Matteo Romano racconta la sua storia. Lo fa anche Tommycassi, attore e youtuber: i primi video li ha girati con li fratello, ad otto anni, per le feste in famiglia.
Per aiutare tutti ad inseguire il proprio talento, la Regione Toscana con il progetto Giovanisì ha impegnato dal 2011, 1,4 miliardi di euro di cui hanno usufruito 460 mila giovani.
C’è spazio per parlare anche di cultura delle legalità e contrasto alla criminalità organizzata: con Elia Minari, originario dell’Emilia Romagna, giurista e scrittore che da tredici anni realizza inchieste utilizzate anche come prove in processi in tribunale, e con Giovanni Maraviglia, presidente de La Paranza, cooperativa di giovani che ha ridato luce alla catacombe di Napoli e al rione Sanità puontando su bellezza e lavoro.
Sono 18 gli speaker del Next Generation Fest che la Regione Toscana ha voluto premiare – attraverso il Presidente Giani, la capo di gabinetto Cristina Manetti e il portavoce Dika – con un “Pegaso”, simbolo dell’istituzione e “massimo riconoscimento che la Regione consegna, nell’Anno europeo dei Giovani 2022, alle persone che con il proprio impegno e testimonianza sono esempio e modello positivo di cittadinanza nel presente del nostro Paese”.
A ricevere il Pegaso, in questa occasione realizzato in versione più pop e meno formale rispetto ad altre volte, sono la conduttrice Veronica Maffei, e poi Brunello Cucinelli, Stefano Massini, Teresa Fornaro, Davide Dattoli, Eugenio in Via di Gioia, Ambra Sabatini, Matteo Romano, Tommy Cassi, Paolo Bonolis, Jonathan Canini, Cecilia Sala, Chiara Piotto, Marco Carrara, Chiara Ferragni, I Sansoni. In serata il “Pegaso” sarà consegnato a Luis Sal e Ariete.