Turismo post pandemia, la provincia di Firenze non decolla

Il settore terziario resta sotto i livelli del 2019 con un -66 per cento rispetto al periodo pre Covid
Riparte il turismo a Firenze e si consolida, ma resta sotto i livelli del 2019 con un -66 per cento rispetto al periodo pre Covid. In tutta l’area della Città Metropolitana si sono registrati 2,1 milioni di arrivi e circa 5,4 milioni di pernottamenti. In leggero progresso i flussi stranieri che hanno realizzato 2,9 milioni di presenze, pari al 54,4 per cento del totale. L’emergenza Covid ha penalizzato soprattutto il capoluogo.
È questa l’immagine che emerge dai dati raccolti dall’ufficio statistico della Città Metropolitana di Firenze ed elaborati dal centro studi turistici per l’anno 2021 per Firenze e il territorio metropolitano.
I dati ufficiali indicano, nel 2021, un +62,2 per cento di presenze dei turisti negli esercizi ricettivi della Città Metropolitana, che restano ben sotto i livelli del 2019 (-66 per cento). Nonostante gli andamenti discontinui registrati tra la prima e la seconda metà dell’anno, i dati indicano comunque un consolidamento della ripresa. Nel primo semestre, fortemente condizionato dalle restrizioni alla circolazione delle persone, si è registrato solo il 18,2 per cento delle presenze, ma la ripartenza del mercato nel periodo estivo ha consentito un recupero più marcato nella seconda parte del 2021 che ha totalizzato l’81,7 per cento delle presenze complessive. Infatti, gli andamenti migliori sono stati registrati da luglio a ottobre (65 per cento), a differenza dell’ultima parte dell’anno che si è rivelata meno rosea delle aspettative a causa della ripresa dei contagi.
“Il movimento turistico 2021 è caratterizzato da segnali di consolidamento della ripresa, nonostante gli andamenti discontinui registrati tra la prima e la seconda metà dell’anno – ha detto il consigliere della Metrocittà delegato al turismo, sindaco Tommaso Triberti. Rispetto al 2020 le presenze sono aumentate (+62,2 per cento), ma restano ben sotto i livelli del 2019 (-66 per cento).
A un primo semestre fortemente condizionato dalle restrizioni per il Covid-19 ha fatto seguito la ripartenza del mercato nel periodo estivo e un buon recupero nella seconda parte del 2021, che ha totalizzato l’81,7 per cento delle presenze complessive. Gli andamenti migliori sono stati registrati da luglio a ottobre (65 per cento), mentre l’ultima parte dell’anno si è rivelata meno positiva di quanto atteso, a causa della ripresa dei contagi”.
“Pur evidenziando – continua Triberti – questi segnali positivi, non possiamo dimenticare che le imprese ricettive hanno sofferto moltissimo, e con loro tutto l’indotto del turismo, e che il futuro prossimo presenta nuove incognite: se le restrizioni dovute alla pandemia a seguito dell’ultimo decreto vedranno un allentamento pressoché totale nell’arco di aprile, la situazione internazionale in continua evoluzione non consente di guardare ai prossimi mesi con l’ottimismo di cui il settore ha grande bisogno”.
La Città Metropolitana di Firenze e i 4 ambiti turistici che insistono sul suo territorio (Firenze e Area fiorentina, Chianti, Empolese Valdelsa Montalbano, Mugello) stanno costruendo un osservatorio turistico di scala metropolitana “Per offrire a operatori ed enti uno strumento di analisi che permetta una conoscenza approfondita dei flussi turistici di una destinazione, incentrato su dati di natura sia quantitativa che qualitativa, per consentire la conoscenza di ciò che è accaduto nella destinazione a consuntivo, in tempo reale e con una prospettiva previsionale nei successivi 2/4 mesi, tenendo conto di tutte le tipologie di visitatore (chi soggiorna in strutture ricettive ufficiali e non, e chi visita la destinazione senza pernottare)”.
L’osservatorio sarà attivo da maggio 2022 per 3 anni, e sarà improntato alla più completa collaborazione con gli strumenti di analisi messi in campo dalla Regione Toscana e da Toscana promozione turistica, e con i Comuni del territorio metropolitano.
Nel 2021 i flussi turistici di tutti i paesi sono stati profondamente segnati dalla pandemia da Covid-19, che ha fortemente limitato la mobilità delle persone e ha penalizzato in particolar modo il movimento nelle città d’arte. Infatti, tra le componenti della domanda turistica, quella estera ha evidenziato le maggiori difficoltà di ripresa: rispetto al 2020 le presenze sono aumentate del +75,8 per cento con valori importanti per tutte le principali nazionalità, ma il differenziale con il 2019 segna ancora il -73,9 per cento. Decisamente migliori i risultati della componente domestica che è aumentata del +48,5 per cento rispetto al 2020 e il differenziale con il 2019 è sceso al -46,7 per cento.
Tra i paesi che hanno mostrano il maggiore decremento di presenze rispetto al 2019 risultano soprattutto quelli extraeuropei: Giappone (-98,2 per cento), Corea del Sud (-97 per cento), Brasile (-96,6 per cento), Cina (-96,4 per cento) e Stati Uniti (-81,7 per cento). A seguire troviamo le principali provenienze europee, che tranne alcune eccezioni, segnano nel complesso valori meno negativi: Paesi Bassi (-23,7 per cento), Germania (-29 per cento), Svizzera (-33,6 per cento), Austria (-33,8 per cento), Belgio (-36,5 per cento), Francia (-43 per cento), Spagna (-71 per cento), Regno Unito (-89,7 per cento).
Per quanto riguarda, invece, le tipologie di strutture ricettive, il recupero migliore è stato conseguito dal comparto alberghiero, che rispetto al 2020 ha segnato il +62,5 per cento, mentre il comparto extralberghiero si è fermato al +61,9 per cento. Se si guarda la dinamica rispetto al 2019 allora emerge la sofferenza delle strutture alberghiere che segnano il -71,1 per cento di presenze; leggermente migliore il dato dell’extralberghiero che si attesta al -59 per cento.
I dati sono pubblicati in formato aperto sul portale della Città Metropolitana.