Carlo Bartoli nominato presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti

Le felicitazioni delle istituzioni, dal governatore Eugenio Giani al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo
Carlo Bartoli, già presidente di Ast e Ordine dei giornalisti della Toscana, è il nuovo presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti.
A lui sono arrivati gli auguri delle istituzioni, a partire dal governatore Eugenio Giani: “È una nomina che mi rende davvero felice – afferma Giani – perchè conosco bene le qualità di Carlo Bartoli, con cui ho avuto rapporti e che ho stimato sia nella sua lunga carriera di giornalista professionista, sia come presidente dell’Associazione stampa e, successivamente, dell’Ordine dei giornalisti della Toscana. Per questo non posso nascondere un moto di orgoglio nel saperlo, oggi, alla guida dell’Ordine nazionale, consapevole dell’importanza di poter avere un filo diretto sulle molte questioni cruciali che coinvolgono il mondo dell’informazione e che, oggi più che mai, appaiono strategiche per la tutela della nostra democrazia“.
“La buona informazione passa per professionisti seri e consapevoli. Carlo Bartoli lo è certamente. Attento e scrupoloso quando era giornalista, appassionato alla guida dell’Associazione stampa toscana prima e dell’ordine regionale poi. La sua nomina al vertice dell’ordine nazionale è motivo di soddisfazione e orgoglio. Acquistiamo un interlocutore prezioso proprio in un momento in cui le notizie devono essere trattate e comunicate con estrema precisione. A Carlo faccio un grande in bocca al lupo e gli mando i migliori auguri di buon lavoro da parte mia e del Consiglio regionale tutto”. Così il presidente dell’assemblea legislativa Antonio Mazzeo.
Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione stampa toscana, esprimono viva soddisfazione per l’elezione Carlo Bartoli, primo toscano a diventare presidente dell’ordinazione nazionale dei giornalisti. Insieme ai complimenti e agli auguri di buon lavoro, l’Ast, “consapevole del momento difficilissimo che attraversa la professione, si augura che il nuovo corso guidato da Bartoli possa portare a una svolta e a quella riforma indispensabile, considerato che l’ordine vive ancora con legge e regole datate 1963”.