Appalto bar-mensa Regione, riconosciuti gli integrativi: il Tribunale dà ragione a Filcams Cgil

Il sindacato: “Oggi è un bel giorno nel mondo della globalizzazione: abbiamo una sentenza che fa prevalere le logiche economiche del territorio su quelle speculative del mercato aperto”
Il Tribunale di Firenze ha dato ragione al ricorso Filcams Cgil, riconoscendo alle lavoratrici e ai lavoratori di mensa e bar della Regione Toscana gli accordi integrativi territoriali, saltati con il cambio di appalto.
“Il 17 marzo 2018 Serenissima Spa, azienda con sede a Vicenza, subentrò a Camst nella gestione del servizio in appalto di mensa e bar delle sedi fiorentine della giunta della Regione Toscana – ricorda il sindacato -. In quel cambio di appalto, che per clausola sociale contrattuale determinò l’assorbimento di tutto il personale impiegato con l’applicazione dello stesso contratto nazionale, nonché della medesima anzianità maturata, vide tuttavia l’azienda vicentina asserire come non dovute le somme scaturenti dalla contrattazione territoriale relativa alla provincia di Firenze (che per un full time ammontano complessivamente a oltre 80 euro al mese). 19 lavoratrici e lavoratori iscritti alla Filcams Cgil di Firenze dettero così il via all’azione legale tramite l’ufficio vertenze e legali della Camera del Lavoro di Firenze con il patrocinio dell’avvocato Andrea Stramaccia dello Studio Bellotti”.
“Ieri, dopo un lungo percorso processuale, il Tribunale di Firenze ha riconosciuto a queste lavoratrici e lavoratori piena soddisfazione su questi loro sacrosanti diritti economici (nel dettaglio, sono stati riconosciuti gli accordi integrativi territoriali), evidenziando come essi derivassero anche e soprattutto dalla stessa clausola sociale contrattuale. Serenissima Spa ora è tenuta a versare a quei lavoratori e lavoratrici gli arretrati dovuti – va avanti il sindacato -. Quella che appare come una vertenza banale in realtà evoca ben più ampi significati. Se per non vedersi riconosciuti i diritti scaturenti dalla contrattazione territoriale bastasse infatti avere una sede aziendale fuori dal territorio, è facile ipotizzare che si determinerebbero due effetti nefasti correlati. Da una parte una crisi occupazionale nelle aziende del territorio che per stare sul mercato dovrebbero necessariamente ridiscutere trattamenti economici e riorganizzazioni aziendali; dall’altra le aziende prive di contrattazione relativa a specifiche peculiarità del territorio potrebbero aggredire mercati dove si è proceduto invece ad una contrattazione volta a limitare le differenze economiche tra i cambi di appalto”.
“Oggi è un bel giorno nel mondo della globalizzazione sebbene su scala ridotta: abbiamo una sentenza che fa prevalere le logiche economiche perequative del territorio contro le logiche speculative del mercato aperto – conclude Filcams Cgil -. Abbiamo dato, seppur su scala, un esempio di quello che deve essere un bilanciamento degli interessi relativi alla libertà di impresa globale ed un equilibrio dell’economia territoriale. Questa vittoria dimostra ancora una volta che i diritti del lavoro si difendono propugnando la contrattazione e facendola valere con l’azione sindacale”.