Fecondazione assistita, Bezzini risponde alla Lega: “Al lavoro per potenziare il servizio”

La consigliera Meina replica: “Ci fa piacere che la Regione stia intervenendo. Sarà nostra premura vigilare”
Tagli alla fecondazione assistita per i centri convenzionati. Era questo il tema dell’interrogazione presentata dalla Lega in consiglio regionale a firma di Elena Meini e Andrea Ulmi che ha trovato risposta nelle parole dell’assessore alla salute Simone Bezzini.
“La procreazione medicalmente assistita rappresenta da sempre un’eccellenza della sanità toscana, con un servizio pubblico garantito in una rete pubblico privata che risponde ai bisogni di tante coppie provenienti anche da fuori regione – ha ricordato Bezzini -. Stiamo lavorando per garantire e potenziare ancora di più il servizio e per accelerare lo scorrimento delle liste di attesa, e siamo intervenuti prontamente per risolvere questa nuova criticità, in un periodo particolare come quello che sta vivendo il nostro sistema sanitario. Si procederà anche ad autorizzare le aziende sanitarie ad aumentare il tetto disponibile per le strutture di procreazione medicalmente assistita, in modo da garantire i volumi e i tempi per le coppie già in lista di attesa”.
“Ci troviamo di fronte a un intervento di natura straordinaria, in vigore fino al ritrovamento del corretto equilibrio tra pubblico e privato nella rete di procreazione medicalmente assistita – ha spiegato Bezzini -. Gli interventi sono prioritariamente indirizzati alle coppie residenti in Toscana. Esiste un problema legato anche ad una specifica interpretazione da parte delle aziende sanitarie della delibera del 2018, che concerne la capienza del budget messo a disposizione dalle aziende stesse alle strutture private accreditate e convenzionate, che svolgono questo tipo di attività in aggiunta agli centri pubblici. Al tempo è stato avviato un potenziamento dei centri pubblici di procreazione medicalmente assistita, che a causa delle emergenza sanitaria tuttora in corso produrrà i suoi effetti concreti nei prossimi mesi”.
“Mentre il governo centrale continua ad attuare proposte innovative sul tema della natalità, ci siamo chiesti come la Regione Toscana potesse andare controtendenza – ha replicato in aula la consigliera Meini -. Quando abbiamo letto questa notizia siamo rimasti sconcertati. Ci fa piacere che la Regione stia intervenendo e tenda ad aumentare questo tipo di servizio. Sarà nostra premura vigilare”.