Svelati i bozzetti delle opere del Carnevale di Viareggio 2025

Presentati i carri di prima e seconda categoria, oltre che le mascherate di gruppo e isolate

Notte magica in Cittadella dove sono stati svelati i bozzetti delle opere che sfileranno al Carnevale di Viareggio 2025

Carri di prima categoria

“Il mostro ha paura” di Jacopo Allegrucci

Attraverso la figura di Frankenstein, protagonista del romanzo gotico e fantascientifico di Mary Shelley, il costruttore racconta il tema della diversità, per cercare di abbattere quel muro “che si intromette tra noi e la meraviglia dell’ignoto”, perché “ciò che rende il mondo bello è il fatto che siamo tutti diversi”.

“Per una sana e robusta Costituzione” di Alessandro Avanzini

Trent’anni di governi più o meno colorati con la nascita della seconda Repubblica: dall’azzurro al rosso-stinto, dal giallo-rosso al giallo-verde, dal grigio fino al nero. Tante ambizioni di riforma del Paese, con una caratteristica principale: il rafforzamento auto- referenziale del potere politico. Apice della parabola, il premierato a vocazione populista del Presidente Meloni rappresenta la principale sfida per la Costituzione Italiana.

“La grande condottiera” di Luca Bertozzi

Maria De Filippi è la regina incontrastata per audience e gradimento. La sua capacità di guidare le tendenze e influenzare il gusto del pubblico fanno di lei “la Grande Condottie- ra”. E’ la Giovanna d’Arco dei nostri tempi, una leader innovativa che con il suo esercito di star e grotteschi personaggi, conquista e difende il Regno del Biscione.

“La felicità è come una farfalla” di Luigi Bonetti

In un’epoca in cui la tecnologia e la comunicazione ci costringono a ritmi frenetici e all’accumulo di beni materiali, dimentichiamo che la vera felicità non sono gli oggetti, ma le emozioni. Citando lo scrittore americano Nathaniel Hawthorne, secondo il quale “la feli- cità è come una farfalla, se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti fermi tranquilla- mente si può posare anche su di te”, il costruttore ci invita a ritrovare la felicità in nuovo rapporto più vero e sincero con la natura.

“Social” di Massimo e Alessandro Breschi

Nell’era dei social media, viviamo paradossalmente sempre più connessi, ma sempre più isolati. Le antenne proliferano, mutando i paesaggi, e le persone sprofondano nell’aliena- zione. Gli ‘hikikomori’, isolati totalmente e comunicanti solo con la tecnologia, sono l’em- blema estremo di questa società iperconnessa, ma emotivamente distaccata, in cui di “social” c’è ben poco. Sarà forse un volo di farfalle bianche a renderci di nuovo protago- nisti dei nostri sogni?

“Come tu mi vuoi” di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini

“Stretta legata ad un filo che non ti fa vivere come sei, apparire è il tuo solo valore per ac- contentare la società. Agghindata da marche e gioielli hai perso tempo a inseguir vanità, ma non sei che un prodotto senza proprietà”. E’ questo il ritratto allegorico della contem- poraneità, inquadrata attraverso filtri e algoritmi dei social.

“La tempesta” di Lebigre e Roger

Viviamo tempi turbolenti in una realtà complicata da guerre, povertà, con i diritti dei più deboli dimenticati e venduti a vantaggio del profitto di pochi e con un’economia folle e cannibale. E allora? Ci vorrebbe una bella Tempesta impertinente, colorata e potente che ci ridia lo slancio di un grande spirito. Una grande sciamana che spazzi via male, egoi- smo, indifferenza che faccia sprigionare l’energia di una nuova primavera.

“Sic transit gloria mundi” di Carlo e Lorenzo Lombardi

La costruzione allegorica narra l’immaginaria elezione di una papessa come guida della Chiesa Cattolica. Pur trattandosi di una figura inesistente, questa narrazione, evocativa e provocatoria, serve a stimolare una riflessione profonda sul ruolo delle donne all’interno della Chiesa di Roma. Sollecitando una nuova visione di inclusività e uguaglianza, mettendo in discussione le tradizioni secolari e aprendo la strada a una rinnovata inter- pretazione del ruolo femminile nella fede e nella governance ecclesiastica.

“Nuova generazione… balliamo sul mondo” di Roberto Vannucci

Esiste una nuova generazione composta da coloro che una volta erano considerati an- ziani. Questi uomini e donne oggi sono moderni, desiderosi di godersi la vita, imparare, viaggiare e gestire il proprio tempo. Con entusiasmo frequentano palestre, teatri, cine- ma, usano il computer e tornano a studiare. Conoscono il valore di uno sguardo compli- ce, una frase intelligente e di un sorriso esperto. Sono una generazione vitale e senza l’e- tichetta della terza età.

Carri di seconda categoria“Dammi un bacino!” di Priscilla Borri

Francesco Nuti, attore, regista, tra i più celebri del cinema italiano, è il protagonista della costruzione. Con i suoi film ha raccontato la comicità e l‘irriverenza di noi maledetti to- scani. Istrionico, sentimentale e poetico ha portato in scena il mondo del biliardo con personaggi iconici, come lo Scuro e grandi attori, mettendo in luce le nostre fragilità e debolezze.

“Gli ultimi eroi dell’innocenza” di Fabrizio e Valentina Galli

I bambini sono l’ultima speranza per un futuro di Pace. Nelle Terre di mezzo, dove la Guerra, come un Male Oscuro, dilaga e distrugge, rimane accesa una piccola Luce, il co- raggio dei bambini, essa sarà la chiave per liberare la Pace prigioniera.

“E’ tardi è tardi è tardi” di Matteo Raciti

Nella frenetica società della performance non abbiamo mai tempo. Come nevrotici e stressati bianconigli dobbiamo stare sempre al passo degli altri, vincere ad ogni costo, avere successo, apparire. La costante insoddisfazione ci spinge verso obiettivi spesso ir- raggiungibili, senza conoscere le nostre più intime aspirazioni e ciò che ci rende davvero felici!

“What about us: che ne sarà di noi?” di Luciano Tomei e Antonino Croci

L‘incuria dell’uomo continua a stravolgere questo pianeta. La natura si sta ribellando e, come la gramigna, getterà radici forti inestirpabili e cercherà di avvolgere tutto quello che incontra. Saremo costretti a fuggire verso l’ignoto – prevedono i costruttori – portan- do con noi tutto quello che si può salvare.

Mascherate di gruppo

“L’estrema unzione”
di Edoardo Ceragioli
La profonda crisi della sinistra parte dalla perdita di un’identità ideologica. I frutti di questa disfatta, osserva l‘autore, li ha raccolti la destra. Nella costruzione la Presidente Meloni è rappresentata nelle vesti di un prete che somministra l’estrema unzione ad una vecchia e decrepita sinistra, attaccata a quei simboli che oggi so- no stati “svuotati” del loro valore.

“Sogna ragazzo sogna”
di Silvano Bianchi
La costruzione è un viaggio attraverso i tempi, un pas- saggio di valori tra genera- zioni ed un invito a preserva- re tutto quello che di bello c’è nel mondo e che rischia di sparire. E‘ un inno alla spe- ranza e alla bellezza della vi- ta. Un richiamo a coltivare e proteggere i sogni, illuminan- do il cammino del domani.

“Lo sciamano”
di Stefano Di Giusto
“Ci sarà una nuova pandemia! Ancora più terribile! Mangerete farina di baca- rozzi! Oscurerò il sole!”. Queste sono le ottimistiche previsioni del buon filan- tropo Bill Gates. Dite che porti male? No, tranquilli lui è: lo sciamano”, afferma il costruttore.

“Sulle ali dell’innocenza… plin plin”
di Marzia Etna
e Matteo Lamanuzzi

La farfalla è simbolo di rinascita e rigenerazione. E davanti una con- temporaneità fatta di guerre e vio- lenza i bambini raffigurati nella co- struzione, si trasformano in allegre farfalle che, con innocenza e purez- za d’animo, fanno pipì sopra i potenti del mondo, sperando di cancellare in loro odio, rancore, rivalità e far na- scere nuove farfalle libere.

“L’essenziale
è invisibile agli occhi”

di Vania Fornaciari e Roberto De Leo
La costruzione è un omaggio all’opera letteraria di Antoine de Saint-Exupéry, di cui que- st’anno ricorre l’80° anniversa- rio della morte. La mascherata è un invito a rivolgere uno sguardo infantile sul mondo, a ricordarsi che è ancora possibi- le leggere la realtà con gli oc- chi di bambino, che, crescendo, invece, ha represso la sponta- neità e ha limitato le proprie emozioni.

“Come un sogno ad occhi aperti”
di Michelangelo Francesconi
Il mondo è immerso in un oceano di violenza e dalle sue onde emer- gono grandi balene, simboli di guerre, povertà, inquinamento, de- lusione generazionale. In questo scenario apocalittico il celebre ca- stello errante diventa magico rifu- gio di Howl e Sophie e del loro amore di coppia, che permette di vincere ogni difficoltà e sognare a occhi aperti.

“C’è qualcosa che non torna”
di Giampiero Ghiselli
La costruzione è una satira sulla destra italiana al governo del Paese che, secondo l’autore, ha cambiato abiti, ma non le idee del passato. C’è qualcosa che non torna in questa sfilata. I tempi bui, si domanda il co- struttore, sono veramente il passato o possono essere un prossimo futuro? C’è il rischio di perdere molti diritti civili che anni di lotta ci hanno fatto rag- giungere, o no?

“The Beatles: Yellow Submarine” di Giacomo Marsili

Con “Yellow Submarine” i Beatles, l’iconica band che ha rivoluzionato la musica, ci incoraggiano a trovare gioia anche nelle situazioni più diffi- cili e a condividerla con gli altri. Un messaggio sempre attuale per con- tinuare una rivoluzione di colori, amore e felicità. Saliamo tutti a bor- do del sottomarino giallo, quindi, ap- prodato nel mondo psichedelico e pop del Carnevale di Viareggio per trascinare diverse generazioni in una festa collettiva nel segno della pace.

Mascherate isolate

“Cosa stiamo diventando”
di Andrea Giulio Ciaramitaro

I nostri occhi sono sempre più voraci di immagini. La nostra voce fa fatica a farsi sentire. Le nostre orecchie sono in co- stante ascolto del rumore di fondo della società. E’ così che nasce un mostro: semplicemente noi, persi nella contem- poraneità.

“Il sognatempo”
di Sara Culli
Tic tac, tic tac, è questo ciò che sen- tiva il Cucù nel suo orologio, fino a che, stanco di quel meccanismo ri- petitivo decise di fuggire alla ricerca di una libertà lontana. Sarebbe irra- gionevole per noi seguire il suo esempio e spiccare il volo?

“Il generale Mannaggia”
di Simona Francesconi
Famiglie con due padri, scuole etero- genee, vicinato multietnico: che guaz- zabuglio infernale questo nuovo mon- do! Povero generale, quanti mannaggia deve sbuffare! Ma insegniamogli ad amare. Perché l’amore è amore sem- pre che sia bianco, nero o verde.

“Scivolando tra le dita”
di Alessandro Mattiello
Sveglia – lavori – dormi. E‘ la solita routine quotidiana della frenetica società di oggi. Il Pierrot, protagoni- sta dell’opera, trova rifugio in uno spicchio di Luna, invitandoci a risco- prire il tempo per noi stessi, che al- trimenti scivola via tra le dita.

“S.O.S. ZOO
Il profumo della Libertà” di Raffaele Morvillo

Il tema dell’opera è la vita in cattività degli animali negli zoo. Gli orsi polari e gli altri animali sono tenuti in contesti ambientali e climatici molto diversi da quelli naturali. La costruzione vuole sensibilizzare sulla necessità di una vi- ta libera e dignitosa per questi animali.

“Presto che è tardi”
di Lorenzo Paoli
Il mercante di ombre avanza senza sosta, portandosi dietro un carretto colmo di sciagure e paure, che ren- dono il presente sempre più oscuro. Ma non lasciamoci ingannare, esorta il costruttore, siamo ancora in tempo per evitare che il male prenda il sopravvento sulla ragione. Facciamo presto, però: la clessidra del mondo sta esaurendo le sue ri- sorse.

“Morfeo e i sogni nel cassetto”
di Edoardo Spinetti
Morfeo è il dio dei sogni, ma anche de- gli incubi. E quando capitano, al risve- glio ci assalgono dubbi e domande. L’invito del costruttore è di non farci scoraggiare dai se e dai ma, ma di rea- lizzare i nostri sogni nel cassetto.

“Love is all you need”
di Alessandro Vanni
L’amore è tutto ciò di cui hai bisogno cantava John Lennon. Oggi è un prin- cipio quanto mai attuale. Per questo il costruttore immagina il mondo paci- fico, sognato da Lennon, germogliare sopra le bombe ed i leader del mo- mento come spettatori della vera bel- lezza di una realtà senza violenza.

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