C’è l’accordo per salvare il Maggio

25 luglio 2023 | 16:45
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C’è l’accordo per salvare il Maggio

Piano di rilancio con aumento dell’offerta. Ministero, Comune e Regione metteranno ulteriori risorse

Accordo raggiunto per il salvataggio della Fondazione del Maggio Musicale, con un piano che prevede un aumento dell’offerta e un finanziamento, a quanto si apprende, da 7,6 milioni di euro (contro gli otto previsti inizialmente dal commissario straordinario Ninni Cutaia), da parte di Ministero Regione e Comune.

Questa mattina il vertice al ministero della Cultura, che a fine incontro ha rilasciato una breve nota: “Le parti hanno condiviso l’idea di un piano di rilancio delle attività da sottoporre alla Corte dei conti e all’Avvocatura dello Stato con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e aprire il Maggio Fiorentino a nuove progettualità che valorizzino il Teatro e ne aumentino l’offerta culturale”.

“L’incontro al Collegio Romano per il piano di rilancio del Teatro del Maggio ha avuto un esito positivo che permetterà al Teatro di costruire una nuova fase per questa salvaguardando i posti di lavoro”. Queste le parole, affidate a una dichiarazione congiunta, con cui il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commentano l’incontro con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sulla situazione del teatro fiorentino.
 
“Diamo atto al ministro Sangiuliano – proseguono – di avere svolto con alto senso di responsabilità istituzionale un ruolo decisivo per arrivare ad un’intesa positiva di tutti i soci nel segno della leale cooperazione. Si è condivisa infatti la necessità di pensare ad una nuova governance per il futuro e di rilanciare un modello produttivo e artistico capace di conquistare un pubblico nuovo e più ampio usando al massimo le potenzialità offerte dalla nuova struttura, anche nell’interesse dell’area metropolitana e della Toscana. Non si tratta del solito intervento di salvataggio perché tutti abbiamo condiviso un cambio strutturale della vita artistica ed economica dell’ente. Ora – concludono – finalmente voltiamo pagina in questo lungo e difficile percorso che darà una prospettiva di lungo periodo a questa istituzione di livello internazionale”.

“Per quel che viene comunicato, e in attesa di ulteriori dettagli, si prefigura l’unica soluzione ragionevole e plausibile, e cioè che a pagare per gli errori di chi ha governato la Fondazione non siano il teatro e i lavoratori. Siamo soddisfatti, avevamo per primi denunciato la malagestione e ci siamo mobilitati per tutelare il lavoro: è positivo che il teatro non interrompa l’attività e che i dipendenti siano remunerati – il commento di Slc Cgil e Fistel Cisl – 
Ora serve un nuovo inizio. Da ora in poi si deve ripartire in una logica completamente diversa, in un modo nuovo: serve per il Maggio un progetto chiaro e serio, dove la qualità artistica dovuta alla storia del teatro non consenta di perdere di vista la sostenibilità e la gestione corretta dei soldi pubblici, in un quadro di piena trasparenza. Vietato sbagliare ancora. Il Maggio deve tornare a svolgere la sua funzione di accesso e promozione alla cultura seguendo questi principi”.