Due milioni per il Maggio musicale

Stanziamento straordinario del Comune di Firenze. “Adesso il Ministero convochi i soci”
Una prima boccata di ossigeno per il Maggio musicale domani sarà presentata in giunta una delibera di indirizzo che impegna il Comune di Firenze a mettere in bilancio due milioni di euro – anche con la collaborazione della Città metropolitana – vincolati alla definizione e condivisione con tutti i soci di un “piano di salvataggio del teatro”. L’annuncio del sindaco Dario Nardella che insieme alla vice Alessia Bettini e al direttore generale Giacomo Parenti ha incontrato i sindacati del nello specifico Cgil, Cisl, Uil e Fials, dando la notizia dell’imminente delibera.
“Nel piano riteniamo che sia necessario individuare soluzioni organizzative, economiche e artistiche che ci permettano di uscire stabilmente da una situazione di incertezze e difficoltà che si protrae da trent’anni” dice la vicesindaca con delega alla Cultura Alessia Bettini. A questo proposito il sindaco invierà nelle prossime ore una lettera al Commissario del Governo, Ninni Cutaia, per informarlo dell’impegno economico e presentando contestualmente due proposte concrete, da approfondire, verificare e concordare con il Ministero e gli altri soci.
La prima prevede il contributo dell’amministrazione comunale, in collaborazione con la Città metropolitana, fino a due milioni di euro, quale quota parte delle risorse necessarie per la continuità aziendale così come dichiarato dal Commissario. La seconda invece consiste nell’acquisizione dell’archivio storico della Fondazione, insieme agli altri soci fondatori, che resterebbe comunque integralmente nella sede della Fondazione evitando il suo frazionamento e favorendone comunque la valorizzazione. Inoltre il Comune, proprietario dell’immobile del nuovo teatro, potrebbe modificare la concessione del diritto d’uso aumentando il valore del patrimonio della Fondazione. Tale misura potrebbe essere affiancata da un contributo straordinario di importo meno rilevante di quello previsto nella delibera di domani. “Aspettiamo che il ministero convochi i soci fondatori per definire al più presto una soluzione che attui le nostre proposte o proposte alternative ugualmente efficaci – sottolinea Bettini – non è il momento delle polemiche, per noi il teatro e i suoi lavoratori sono un bene prezioso, pensiamo a lavorare insieme in modo costruttivo e a salvaguardare i posti di lavoro e il futuro di questa prestigiosa istituzione nazionale”.
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