“Maggio fiorentino, soldi subito per andare avanti”

L’allarme del commissario straordinario: “8,5 milioni entro luglio per non bloccare l’attività”
Accertare le responsabilità pregresse, ma occorre anche guardare avanti perché i conti non tornano e il futuro è a rischio. A lanciare l’allarme sulla situazione del Maggio Fiorentino è il commissario straordinario Onofrio Cutaia durante l’audizione in commissione Controllo a Palazzo Vecchio:
“Entro luglio 2023 la Fondazione deve poter avere titoli certi per circa 8,5 milioni”. L’alternativa, detta fuori dai denti, è che l’attività si blocchi da settembre a dicembre e che i lavoratori finiscano in cassa integrazione, “se ce la danno”. Obiettivo, evitare il secondo bilancio in rosso che farebbe scattare la liquidazione coatta amministrativa. Nonostante ciò Cutaia si è detto “molto fiducioso”: “Tutti stanno lavorando per cercare una soluzione positiva perché c’è un’emergenza”.
“Una volta affrontata l’emergenza c’è un tempo per accertare le responsabilità – ha anche sottolineato il commissario – Io non sono un magistrato, sono un commissario di governo e devo verificare se ci sono delle questioni di natura amministrativa e gestionale che vanno accertare anche sul piano della responsabilità. Va fatto un approfondimento molto serio, ma è certamente una cosa che non mi sfugge”, aggiungendo che “in linea di principio possiamo chiedere danni. Si chiamano azioni di responsabilità, ma in sede civile. Ma per far questo occorre una molto motivata ragione e dunque ci vogliono delle verifiche”.
Al termine dell’audizione in Palazzo Vecchio, il presidente della commissione Controllo Jacopo Cellai (FdI) attacca l’ex sovrintendente Pereira sulle responsabilità riguardanti i conti, ma chiama in causa anche le istituzioni: “La sua nomina è stata voluta e difesa dal sindaco Nardella, e non si riesce a capire come sia possibile che lui o chi collabora con lui non abbia notato nulla di quanto stava accadendo al Maggio. Cutaia è stato chiaro sulla situazione e sulle risorse da trovare: entro il prossimo luglio la Fondazione dovrà essere ‘solvente’, ovvero dovrà avere titoli certi, a fronte di risorse straordinarie, pari a 8 milioni. In caso contrario, l’unica alternativa sarà la sospensione delle attività e il tentativo di ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori, che non debbono pagare per l’incompetenza di altri. l Governo ha immediatamente dimostrato la propria attenzione per il Maggio e i suoi lavoratori, ma è evidente che Comune, Città metropolitana e Regione debbano chiarire le proprie responsabilità e cosa intendano fare per la propria parte”.