Maggio fiorentino “commissariato”, c’è il sì del ministro

9 marzo 2023 | 15:30
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Maggio fiorentino “commissariato”, c’è il sì del ministro

Avviato l’iter per la nomina di Cutaia. Opposizioni di Palazzo Vecchio: “Nardella inadeguato come presidente della Fondazione”

Onofrio Cutaia non sarà il nuovo soprintendente del Maggio al posto del dimissionario Alexander Pereira, bensì il commissario.  Le procedure per la nomina sono state avviate come fa sapere il ministero della Cultura, “dopo aver raccolto i pareri  tecnico-giuridici di varie istituzioni e dopo un’attenta analisi della situazione finanziaria e amministrativa del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino”.

“Con questa decisione diamo una svolta alla triste vicenda del Maggio Fiorentino che il prestigio culturale di questa istituzione non  avrebbe meritato. A poche settimane dal mio insediamento mi sono  dovuto misurare con questa situazione che forse era già chiara, nella  sua precarietà, prima”, la stilettata del ministro Sangiuliano. “Mettiamo a disposizione uno dei migliori direttori, uomo di comprovata esperienza in questo ambito,  per ridare equilibrio finanziario e amministrativo al Maggio”.

Una scelta condivisa dal presidente della Regione Giani: “Come ieri ha fatto presente Nardella, il commissario ha chiaramente poteri più forti e può risistemare gli aspetti contabili per poter vivere una programmazione che a mio giudizio dovrà passare dalla nomina di un direttore artistico”.

Ma è proprio il sindaco a finire nel mirino di opposizione e sindacati: “Adesso che emerge con chiarezza il dissesto nel bilancio del teatro, Nardella fa spallucce e dice che a questo punto, se non si lascia in grado il nuovo soprintendente di poter mettere mano alle casse, tanto vale commissariare.   Caro sindaco – aggiungono- questo si chiama girare le frittate: se il Maggio sarà commissariato non sarà certo perché il ministero è ‘brutto e cattivo’ e non vuole versare gli stipendi ai lavoratori, ma proprio perché la sua gestione è stata fallimentare e lei come presidente della Fondazione si è dimostrato completamente inadeguato”, scrivono in una nota gli esponenti di FdI  Jacopo Cellai e Alessandro Draghi.

“Vogliamo dire al sindaco e alla giunta che il commissariamento del Maggio non può essere una responsabilità di Roma – ribadiscono da sinistra Antonella Bundi e Dmitrji Palagi – Dal 2019 abbiamo contestato le decisioni del nuovo sovrintendente, voluto da questa maggioranza e difeso in tutte le Commissioni che si sono tenute, fino alla svolta delle ultime settimane, quando è stato scaricato, come se fosse ‘figlio di nessuno’. In ognuno delle decine di atti abbiamo sempre detto che le lavoratrici e i lavoratori del Teatro avevano già dovuto affrontare tanti sacrifici negli anni, per venire incontro ai debiti e agli errori del passato. Il fatto che ora ci debbano rimettere loro è completamente inaccettabile, il segnale di una politica irresponsabile, capace solo di fare danni a chi vive del proprio salario”.

Di “schiaffo ai lavoratori” parla anche la Uilcom Toscana: “Questo drammatico punto di arrivo è, prima ancora che una sconfitta politico-amministrativa del presidente della Fondazione; prima che la manifestazione plastica della totale assenza di responsabilità e adeguatezza al ruolo da parte di chi doveva esercitare l’indirizzo e il controllo, è uno schiaffo cinico nei confronti dei lavoratori, e delle loro famiglia, che da 20 anni non vedono un rinnovo contrattuale e che hanno già subito una sostanziosa decurtazione della retribuzione dal 2014 in poi; lavoratori trattati ancora una volta come un semplice danno collaterale”.