Drusilla Foer spopola a Sanremo col suo monologo: “Diversità non mi piace, la parola giusta è unicità”





Applausi del pubblico dell’Ariston e migliaia di commenti positivi sui social
Un monologo che ha fatto storia, quello di Drusilla Foer, al secolo Gianluca Gori, noto attore fiorentino, ospite ieri sera a Sanremo come co-conduttrice.
Un tema, quello affrontato, della “diversità”: termine, questo, che a Drusilla non piace e ha parlato di unicità.
“La parola diversità non mi piace – ha spiegato al pubblico dell’Ariston e ai telespettatori che per ascoltarla hanno dovuto aspettare notte fonda – ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince. Ho cercato un termine per sostituirla e ho trovato unicità, mi piace, piace a tutti, perché tutti noi siamo capaci di notare l’unicità dell’altro e tutti pensiamo di essere unici. ma per comprendere e accettare la propria unicità è necessario capire di cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi, certamente delle cose belle, ambizioni, valori, convinzioni, talenti . Non è affatto facile ma vanno prese per mano tutte le cose che ci abitano e portate in alto, nella purezza della libertà. Sono una persona molto fortunata a essere qui, ma date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo insieme l’atto più rivoluzionario che c’è, l’ascolto di se stessi, delle nostre unicità, per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni, facciamo scorrere i pensieri in libertà, senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità”.
Due le uscite precedenti sul palco di Sanremo, prima del monologo.
Una esilarante, quando rivolgendosi ad Amadeus lo chiama “coso”: “Senta coso, senta Amedeo – le parole di Drusilla con in mano il microfono – sono una grande interprete, voglio cantare, se ne vada. Cosa dovrei fare? Co-presentare con lei tutta la sera? Ma è un inferno, lei è pazzo, lei mi fa fare la valletta. Se l’avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato”.
La seconda vestita da Zorro, come si conviene a un personaggio, come lei, en travestì.
Tante erano state le polemiche nei giorni precedenti il Festival della canzone italiana sulla sua partecipazione: azzerate dal grandissimo successo ottenuto, e dagli applausi.
Drusilla?” Eleganza e simpatia – commenta il sindaco Dario Nardella -, orgoglio di Firenze”.