Morto ad Arezzo Gianlorenzo Pacini, penna italiana di Tolstoj e Dostoevskij

29 marzo 2021 | 16:15
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Morto ad Arezzo Gianlorenzo Pacini, penna italiana di Tolstoj e Dostoevskij

Lo slavista ed esperto di letteratura russa aveva 90 anni

Lo slavista, saggista e scrittore Gianlorenzo Pacini, tra i maggiori specialisti di storia della letteratura russa che con le sue numerose traduzioni ha fatto conoscere i grandi classici ai lettori italiani, è morto sabato scorso (27 marzo) ad Arezzo all’età di 90 anni. Nato a Roma il 30 aprile 1930, è stato docente di letteratura russa nelle Università di Siena, Lecce, Urbino e La Sapienza di Roma. Per l’editore Feltrinelli ha curato opere di Andreev, Dostoevskij, Gorkij, Tolstoj e Korolenko e sue traduzioni di autori rossi dell’Ottocento sono apparse da Rizzoli, Mondadori e Newton Compton.

Pacini è stato il curatore di Teatro russo. Dalle origini a Cèchov pubblicato da Nuova Accademia nel 1960 e delle opere di Tolstoj per Sansoni nel 1961. Per la collana I classici di Feltrinelli ha tradotto e curato la Sonata a Kreutzer (1991), La confessione (2009, 2013), Anna Karenina (2013) e Guerra e pace (2014) di Tolstoj, Lettere sulla creatività (1991), Ricordi dal sottosuolo (1995), L’idiota (1998), I demoni (2009) e Il sosia (2003) di Dostoevskij.

Pacini ha pubblicato saggi come La tragedia nella camera da letto. Il dramma coniugale di Sonja e Lev Tolstoj (Edizoni E/O, 1985), Deboluccio in filosofia: saggio sul pensiero di Fëdor Michajlovič Dostoevskij (Archinto, 1997), Nietzsche lettore dei grandi russi (Armando Editore, 2001) e Fëdor M. Dostoevskij (Bruno Mondadori, 2002). Come narratore sono usciti Il male. I girini mi hanno salvato (Sovera Edizioni, 2008) e Il mestiere più antico del mondo (Feltrinelli, 2015).