Alle Sughere |
Cronaca
/

Fermato in centro a Livorno con 22 dosi di “bianca”: ora è in cella

26 aprile 2025 | 12:00
Share0
Fermato in centro a Livorno con 22 dosi di “bianca”: ora è in cella

Aveva anche oltre 1000 euro in contanti

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Livorno hanno arrestato un 38enne di origini tunisine, senza fissa dimora sul territorio, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’uomo, che ha già altri precedenti analoghi all’attivo, è stato notato la sera di Pasqua da due carabinieri liberi dal servizio aggirarsi, in atteggiamento sospetto e senza un’apparente chiara destinazione, in piazza Attias. In particolare l’uomo mentre gravitava nella predetta piazza faceva dei rapidi spostamenti incontrando persone secondo una dinamica apparsa ai militari da subito sospetta. Sospetti poi subito confermati quando, alla vista dei carabinieri, a lui forse noti per altre vicende, ha tentato di allontanarsi. Talché i militari lo hanno prontamente raggiunto e fermato per eseguire un controllo di iniziativa. Il suo evidente nervosismo e la mancanza di spiegazioni circa il tentativo di fuga ha spinto gli operanti ad approfondire gli accertamenti, visti anche i suoi precedenti, ed a sottoporlo ad una perquisizione personale di iniziativa.

All’esito dell’attività di polizia giudiziaria avviata nell’immediatezza sono stati rinvenuti, all’interno del suo giubbotto, 14 grammi di cocaina suddivisi in 22 dosi oltre alla somma di 1.015 euro suddivisa in banconote di vario taglio di sospetta illecita provenienza.

Lo spacciatore ora si trova in carcere.

A Cecina, invece, i Forestali hanno controllato un’aerea rurale e contestato ad un uomo  del posto la violazione della normativa ambientale inerente allo scarico di reflui ad uso abitativo senza autorizzazione. A seguito del sopralluogo, infatti, è emerso che le acque reflue ad uso abitativo domestico derivanti da una cisterna di 5 metri cubi dotata di pompa soffiante confluivano fuori fognatura ed erano fatte defluire nel fosso della Vallescaja senza alcun trattamento e in assenza di qualsiasi documentazione autorizzativa prevista dalla normativa. A carico del privato è stata contestata una violazione amministrativa per la quale non è ammesso il pagamento in misura ridotta che può andare da un minimo di 600 ad un massimo di 3.000 euro e il cui importo sarà determinato dalla Regione Toscana quale autorità amministrativa competente.