Senza mascherina durante il Covid, fermata si rifiutò di esibire i documenti: assolta per non aver commesso il fatto

Gli avvocati Mossuto e Polacco: “Esiste ancora la giustizia così come descritta nella Costituzione Italiana”
Vittoria in tribunale a Firenze per l’avvocato Guglielmo Mossuto e il collega Edoardo Polacco, in merito a una vicenda, avvenuta in piena pandemia Covid, 5 anni fa, quando una donna di 55 anni, fu fermata dalla Municipale, mentre era a passeggio col suo cane e non indossava la mascherina.
La signora, è stata assolta dalle accuse, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di esibire i propri documenti di identità, per non aver commesso il fatto.
“La sentenza ha restituito l’onore alla signora – spiegano i legali -. Nonostante l’ostilità di parte della pubblica amministrazione, nei confronti dei propri cittadini, esiste ancora la giustizia così come descritta nella Costituzione Italiana”. La donna aveva denunciato i vigili, ma il procedimento è stato poi archiviato, ma ora è pronta a chiedere il risarcimento danni in sede civile. La vicenda risale al 25 ottobre 2020 quando, per evitare la diffusione del virus Covid 19, il Gverno aveva imposto l’uso della mascherina. La donna, senza alcuno schermo di protezione, fu fermata mentre portava a passeggio il cane, in via Pellicceria, nel centro di Firenze, da due agenti della municipale che la invitarono a indossare il dispositivo. La donna però si allontanò, secondo l’accusa, venendo poi raggiunta dai vigili che le chiesero i documenti. La 55enne si sarebbe rifiutata di mostrare la carta di identità, intimando di starle lontano perché il cane era addestrato a mordere a comando”.
“Nel tentativo poi di fuggire avrebbe colpito un terzo vigile che era accorso in aiuto dei colleghi. Intervennero altre pattuglie e la donna fu immobilizzata da 15 vigili, ammanettata e arrestata – precisano i due difensori – venne medicata al pronto soccorso per le ferite riportate durante l’ammanettamento e poi denunciata. Nel corso del processo è emerso che gli agenti le avrebbero strappato il cellulare mentre chiamava il suo avvocato, impedendol’esercizio di un diritto ineludibile e fondamentale per il diritto italiano: quello di essere assistiti da un legale fin dall’inizio di un procedimento penale”.
A riprendere la scena fu un passante, che, poi, pubblicò il video su Facebook, diventando virale