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Scoperti a Prato 25 lavoratori irregolari e sfruttati: in manette tre imprenditori

27 marzo 2025 | 09:30
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Scoperti a Prato 25 lavoratori irregolari e sfruttati: in manette tre imprenditori

Le attività sono state sospese: elevate sanzioni amministrative pari a  135.000 euro circa e ammende per oltre euro 32.000 euro

Nel corso di plurime investigazioni sono stati arrestati a Prato tre imprenditori,un uomo di 60 anni e due donne, rispettivamente di 51 e 39 anni, di nazionalità cinese , per occupazione di stranieri privi di permesso di soggiorno e intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Nelle loro aziende, a Prato e Carmignano, sono risultati impiegare lavoratori stranieri presenti illegalmente sul territorio dello stato, tutti occupati senza contratto di lavoro (in nero) e, di conseguenza, privi di qualsiasi tutela retributiva, previdenziale e assistenziale. Complessivamente, nei tre opifici sono stati individuati 25 lavoratori irregolari, tutti in condizioni di clandestinità sul territorio nazionale. I tre arresti sono stati convalidati dal dal gip Tribunale di Prato.

Lo rende noto lo stesso procuratore capo dottor Luca Tescaroli che precisa che “nei confronti di uno degli arrestati, titolare dell’impresa “Confezione di Yao Guangxing” sono stati accertati numerosi indici di sfruttamento lavorativo ai danni dei lavoratori occupati, tra i quali retribuzioni non proporzionate e comunque palesemente inadeguate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, violazioni in materia di orario di lavoro, con impiego del personale per un numero di ore di gran lunga superiore ai limiti previsti dalla normativa vigente (sette giorni su sette ogni settimana) e mancato rispetto dei periodi di riposo giornaliero e settimanale, con turni di lavoro prolungati (oltre 12 ore al giorno) senza interruzioni adeguate.
All’interno della relativa azienda, ubicata a Carminano, sono stati individuati locali adibiti a dormitorio per i lavoratori, in violazione della normativa urbanistica ed edilizia e in pessime condizioni igienico-sanitarie. Questa situazione ha comportato una forte limitazione della libertà personale dei lavoratori, i quali, consapevoli della
loro condizione di clandestinità, evitavano di allontanarsi dal luogo di lavoro. L’impresa e il relativo capannone sono stati sottoposti a sequestro preventivo”.

“Una delle due imprenditrici sinichet itolare dell’impresa “Confezione Sofia di Men Yanna” ha definito al propria posizione patteggiando una pena per il reato di assunzione di persone prive di permesso di soggiorno – aggiunge il procuratore – Le attività delle imprese presso cui sono stati eseguiti gli arresti sono state immediatamente sospese per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in quanto sono stati riscontrati rischi concreti di infortuni e l’assenza di un piano di evacuazione in caso di emergenza. Nella circostanza, tra le altre, sono state riscontrate violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, quali omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione ed informazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza, omessa nomina del medico competente, omesso aggiornamento del Dvr e omessa manutenzione degli estintori. Nel corso dei servizi di controllo sono state anche elevate sanzioni amministrative pari a  135.000 euro circa e ammende per oltre euro 32.000 euro”.

Le investigazioni hanno visto in campo il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Prato , dei Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Prato, nonché del personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro Pistoia-Prato e del Comando Provinciale Carabinieri di Prato, coordinati dalla Procura della Repubblica di Prato.