Il tentato omicidio |
Cronaca
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Ferisce alla gola un ospite della Parrocchia di Vicofaro: 33enne in carcere

8 marzo 2025 | 10:00
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Ferisce alla gola un ospite della Parrocchia di Vicofaro: 33enne in carcere

Il gip ha convalidato il fermo eseguito dai Carabinieri

Sottoposto a fermo di pg dai Carabinieri di Pistoia, come disposto dalla Procura, con l’accusa di tentato omicidio, un cittadino della Nigeria di 33 anni.

L’uomo è gravemente sospettato del reato di tentato omicidio ai danni di un 31enne di origine gambiana all’interno della Parrocchia di Vicofaro.

Le indagini, condotte con celerità dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura di Pistoia, hanno permesso diricostruire la dinamica degli eventi, avvenuti il 25 febbraio scorso.

Intorno alle 21, nelle pertinenze della struttura parrocchiale, era scaturita una lite per futili motivi tra i due ospiti della struttura. La discussione sarebbe rapidamente degenerata in una colluttazione caratterizzata da due azioni distinte ma susseguenti nel corso della quale, secondo le risultanze investigative, il cittadino nigeriano sarebbe stato prima colpito con un coltello, rimanendo ferito ad una spalla (con una prognosi di 14 giorni), per poi, tuttavia, replicare ferendo l’antagonista (denunciato in stato di libertà per il reato di lesioni personali aggravate) alla gola. La gravità di quest’ultima lesione era immediatamente apparsa evidente, rendendo necessario il trasporto in codice rosso del ferito, dapprima presso il Pronto Soccorso di Pistoia e in un secondo tempo all’Ospedale di Prato, dove i sanitari lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico d’urgenza per l’evacuazione di un ematoma formatosi nel collo. La prognosi al momento del ricovero è stata definita riservata, testimoniando la severità delle condizioni cliniche.

Gli elementi raccolti durante le prime indagini, unitamente alla natura delle lesioni riscontrate, hanno delineato un quadro indiziario grave e univoco nei confronti dell’aggressore. In particolare, la zona del corpo attinta, la modalità dell’azione e l’arma utilizzata hanno permesso di configurare l’azione come idonea e inequivocabilmente diretta a cagionare la morte della vittima. Gli inquirenti hanno inoltre valutato l’eventuale sussistenza di scriminanti, quali la legittima difesa o l’eccesso colposo nella stessa. Tuttavia, sulla base degli elementi raccolti, tali ipotesi non sono state ritenute configurabili nello specifico caso. È stato altresì considerato il concreto pericolo di fuga dell’indagato, il quale, immediatamente dopo l’evento, si era allontanato dalla struttura. A ciò si aggiunge la situazione di precarietà abitativa del soggetto e il contesto in cui si era svolta l’azione, elementi che hanno corroborato il rischio di allontanamento dal territorio e di sottrazione alla giustizia.

Nella giornata del 3 marzo, il gip del Tribunale di Pistoia in seguito all’interrogatorio di garanzia, ha convalidato il provvedimento disponendo la misura della custodia cautelare in carcere. Pertanto, l’indagato è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Pistoia, rimanendo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.