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Cronaca
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Cadaveri fatti a pezzi, ritrovati in 4 valigie lungo la FiPiLi: per Elona Kalesha confermata in Appello la condanna a 30 anni

12 febbraio 2025 | 17:15
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Cadaveri fatti a pezzi, ritrovati in 4 valigie lungo la FiPiLi: per Elona Kalesha confermata in Appello la condanna a 30 anni

La macabra vicenda risale al dicembre del 2020

Confermata, oggi, in appello, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise di Firenze, la condanna a 30 anni di carcere per Elona Kalesha, per duplice omicidio e vilipendio di cadavere. 

La vicenda risale al dicembre del 2020 quando,  in un campo lungo la FiPiLi, vicino al carcere di Sollicciano.  furono trovati uccisi e fatti a pezzi, rinchiusi in quattro valigie, i corpi di Teuta e Shpetim Pasho, genitori del suo ex fidanzato,  che erano scomparsi nel novembre 2015, ossia 5 anni prima.

Le indagini, dei Carabinieri, portarono subito a sospettare della donna, 41enne, di origine albanese. Da quanto ricostruito la donna aveva ucciso i suoceri per paura che rivelassero al figlio che era rimasta incinta di un altro uomo, mentre l’ex era recluso in una cella del carcere fiorentino per fatti di droga. Gravidanza interrotta prima che Taulant Pasho uscisse di prigione. Il figlio dei due coniugi, inizialmente indagato, era stato prosciolto.

Secondo la ricostruzione e alla luce dell’autopsia sui corpi dei due coniugi, trovati saponificati, Shpetim Pasho ucciso con un fendente alla gola, inferto con un coltello con una lama di 7-8 centimetri larga 2, mentre la moglie Teuta morta per asfissia dopo essere stata massacrata di botte. 

La conferma che i due cadaveri appartenessero ai due coniugi arrivò dall’esame del Dna.

L’uomo era stato diviso in due pezzi con una sega e messo in due valigie e la moglie fatta in tre pezzi, sempre con una sega, e infilata in altre due valigie.