Adel muore nella pensione per cani, il gestore condannato a risarcire i proprietari: “Era un membro della famiglia”

Secondo il giudice del tribunale di Prato c’è stata “negligenza”
Sentenza esemplare quella del giudice del tribunale civile di Prato che ha condannato il titolare di una pensione per cani al risarcimento di 30mila euro alla famiglia per la morte di Adel, il loro giovane cane, solo 6 anni, di razza Samoiedo.
“La perdita del cane – si legge nella sentenza – può determinare la lesione di un interesse della persona alla conservazione della propria sfera relazionale-affettiva, costituzionalmente tutelata attraverso l’articolo 2, in quanto il rapporto tra il padrone e l’anima d’affezione costituisce occasione di completamento e sviluppo della personalità individuale”.
I proprietari del 4 zampe, una coppia con due figli assistita dall’avvocato Irene Frasconi, nel 2021, dovendosi assentare, avevano lasciato Adel nella pensione, poi, ritornati, l’amara sorpresa: il loro amato cane era morto.
Durante la causa sono emerse diverse carenze: nonostante il caldo estivo, non ci sarebbe stata cura nel verificare che Adel avesse sempre a disposizione cibo e acqua a sufficienza, e il fatto che un collaboratore, accortosi che il cane non stava bene, si era offerto di portarlo da un veterinario, ma il gestore della pensione non aveva dato il consenso.
“Adel era considerata un membro della famiglia e come tale veniva trattata – si legge nella sentenza -, per il suo compleanno veniva festeggiata con la torta e le candeline, giocava con i bambini, accompagnava la famiglia nelle gite fuori porta, veniva accolta nel letto”.