Truffa due anziani vedovi in Emilia Romagna: intercettato col “bottino” in Toscana

I Carabinieri di San Sepolcro lo hanno fermato sulla E/45
I Carabinieri di Sansepolcro hanno intercettato un’automobile che era stata segnalata come sospetta poiché utilizzata per commettere reati. Un’utilitaria, che è stata individuata e fermata sulla E/45 nel tratto del territorio biturgense. Alla guida del mezzo un trentenne italiano, che oltre a non sapere dare una valida giustificazione della sua presenza in zona non ha saputo nemmeno giustificare il possesso di 2.500 euro che nascondeva sotto il tappetino dell’auto. A quel punto la perquisizione personale e veicolare, ha consentito di rinvenire, occultati nella persona, oggetti in oro, quali collane, orecchini, braccialetti per un peso che sfiorava i 200 grammi, un orologio dalla cassa in oro e cinturino in pelle. I preziosi, qualora reimmessi sul mercato o rivenduti, avrebbero fruttato circa 15.000 euro
Nessuna collaborazione è giunta dall’uomo, per cui i militari dell’Arma hanno dovuto ricostruire il tragitto percorso dall’auto fino a risalire alle sue soste, giungendo fino a Cesena e Ravenna. Proprio in queste province erano state segnalate truffe con la tecnica, cosiddetta, del “finto Carabiniere”.
Le vittime, due anziani pensionati entrambi vedovi e senza nessuno ad assisterli, erano stati contattati proprio dall’uomo poi fermato dai Carabinieri di Sansepolcro. Gli era stato detto che i figli avevano avuto un incidente e che erano stati arrestati, ma potevano essere immediatamente rimessi in libertà grazie al pagamento di una cauzione, per cui i due anziani, pensando di poter soccorrere i figli in difficoltà, hanno subito consegnato tutto ciò che avevano. Per tali motivi l’uomo, è stato denunciato alla competente autorità giudiziaria
Si rammenta che in Italia, non esiste alcuna procedura che preveda la cauzione e che mai nessun operatore di polizia, potrebbe chiedere nulla in pagamento per la liberazione di un arrestato.