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Botte da orbi in discoteca a Livorno: il questore la chiude per un mese

2 gennaio 2025 | 12:30
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Botte da orbi in discoteca a Livorno: il questore la chiude per un mese

La Polizia di Stato di Livorno chiude per 30 giorni la discoteca “Precisamente a Calafuria” .

Il questore di Livorno ha disposto la sospensione, ai sensi dell’articolo 100 Tulps, delle licenze per la durata di 30 (trenta) giorni a decorrere dal 31 dicembre scorso.

Il provvedimento scaturito in seguito ai fatti avvenuti la notte del 26 dicembre all’interno e nelle pertinenze esterne del locale che, in luogo dei festeggiamenti per la ricorrente festivita’, e’ divenuto lo scenario di una serie di violenti disordini tra i giovani frequentatori.

Uno di loro, infatti, mentre si trovava nell’area dei bagni interni, è stato aggredito, apparentemente senza alcuna ragione, da un coetaneo e subito dopo da altri compagni dell’aggressore, anche con l’utilizzo di una cintura.

Il ferito è stato poi soccorso da un’autoambulanza chiamata da un amico, ed il personale sanitario, ravvisandone la necessità, avvisava le forze dell’ordine, il cui intervento invece non era stato richiesto dal gestore e dagli addetti ai servizi di controlli nonostante fossero al corrente di cose fosse accaduto.

Il giovane è stato dimesso con una prognosi di 7 giorni.

Nel frattempo, gli operatori delle due volanti della Polizia di Stato e del radiomobile dei Carabinieri, arrivate all’ingresso della discoteca sono stati avvicinati da un altro ragazzo sanguinante alla testa che ha denunciato di essere stato aggredito da un gruppo di giovani nel contesto di un’altra lite avvenuta poco prima nella pista da ballo.

Solo successivamente era andato con propri mezzi al pronto soccorso ospedaliero dal quale veniva dimesso con 10 giorni di prognosi.

Tutto personale di polizia intervenuto, vedendo numerosi avventori che usciti dal locale spaziavano all’esterno in modo frenetico occupando pericolosamente anche la sede stradale, peraltro priva di idonea illuminazione, si vedeva costretto ad adottare immediatamente ogni misura atta a tutelare la sicurezza pubblica.

Intanto, giungevano altre chiamate al 112nue tra le quali quella di una ragazza che, in preda all’agitazione, riferiva di essere stata malmenata da altri coetanei che in quel momento stavano aggredendo anche suo fratello.

Solo dopo una faticosa opera di mediazione le forze dell’ordine riuscivano a ripristinare l’ordine pubblico, sebbene taluni giovani, mostrando un atteggiamento minaccioso ed aggressivo e noncuranti della presenza dei poliziotti e dei carabinieri, dichiaravano di voler attendere l’uscita dalla discoteca delle rispettive parti antagoniste, determinati ad esercitare le proprie ragioni.

Nei giorni seguenti, il personale del posto fisso di polizia dell’ospedale faceva conoscere che un altro frequentatore della discoteca si era portato quella notte al pronto soccorso poiche’ coinvolto in una colluttazione avvenuta sempre all’interno della sala da ballo in conseguenza della quale aveva riportato la frattura del setto nasale, motivo per cui riceveva una prognosi di 15 giorni.

Dai conseguenti accertamenti è emerso che anche in quella circostanza, nonostante la gravità dei fatti avvenuti all’interno della discoteca, né il gestore del locale né alcuno degli addetti ai servizi di controllo aveva richiesto immediatamente l’intervento delle forze di Polizia, che avrebbero potuto evitare il verificarsi di quanto poi accaduto.

Le tardive chiamate al 112nue sono state effettuate dai responsabili soltanto dopo aver realizzato la totale incapacità di fronteggiare i disordini avvenuti all’interno ed all’esterno della discoteca.

A cio’ si aggiunga la scarsa efficienza dell’impianto di videosorveglianza, che non ha fornito idonei elementi utili per la ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti ad eccezione del dato relativo al sovraffollamento registrato quella notte all’interno della discoteca.