Morto per overdose da cocaina: arrestati tre spacciatori





L’indagine dell’Arma di Pistoia ha ricostruito tutti i particolari
I Carabinieri della Stazione di Pistoia hanno arrestato 3 persone per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e per morte in conseguenza di altro delitto.
I militari, coadiuvati in fase esecutiva da quelli della Stazione di Prato Jolo, territorialmente competente, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia, hanno arrestato tre uomini di nazionalità marocchina gravemente indiziate a vario titolo dei reati di morte in conseguenza di altro reato, spaccio e detenzione di stupefacenti.
Il bilancio dell’operazione è stato di 5 persone denunciate (3 di nazionalità marocchina e 2 di nazionalità italiana), di cui 3 sottoposte a misure cautelari (2 ordinanze di custodia in carcere e un divieto di dimora nella Provincia di Pistoia) ed 1 arrestata in flagranza di reato in fase di esecuzione della misura cautelare perché trovata in possesso di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio.
Le misure cautelari eseguite in questi giorni si fondano sulle acquisizioni investigative conseguenti al decesso di un uomo, avvenuto a Pistoia il 22 febbraio di quest’anno a seguito della assunzione di cocaina procurata e cedutagli da uno degli indagati.
Il procedimento trae origine dall’attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri di Pistoia in merito al decesso di un uomo presso il proprio domicilio in Pistoia senza che alcun segno di violenza fosse rilevato dai militari, dal medico del 118 intervenuto, o fosse emerso nel corso dell’esame autoptico. Tuttavia, poiché la vittima ed il suo coinquilino risultavano gravati da molteplici precedenti di polizia relativi allo spaccio e all’uso personale di sostanze stupefacenti ed essendo stata rinvenuta sul posto una piccola quantità di cocaina (residuo di una dose recentemente assunta), i Carabinieri intervenuti indirizzavano immediatamente le indagini verso un verosimile collegamento del decesso con l’utilizzo recente di droghe.Nel corso della perquisizione venivano anche sottoposti a sequestro i telefoni cellulari in uso alla persona deceduta ed al suo amico. Gli accertamenti tossicologici permettevano di rilevare la presenza di cocaina e comprovarne dunque la recente assunzione in considerevole quantità, correlandola al tragico decesso.
Conseguentemente, il pm titolare dell’indagine delegava indagini più approfondite che grazie all’esame tecnico dei telefoni cellulari, permetteva di identificare il soggetto che aveva ceduto la dose di stupefacente letale e mettere in luce la fiorente attività di spaccio realizzata insieme ai complici che, oltre ad aver avuto ad oggetto droghe c.d. pesanti, si era protratta per un arco di tempo significativo, rivelando un’organizzazione strutturata in grado di accedere a quantità rilevanti di stupefacenti grazie agli stabili contatti con gli ambienti del traffico illecito delle sostanze.
Nel corso delle indagini emergevano, inoltre, episodi in cui l’indagato principale durante le trattative e le cessioni di sostanza era incline ad usare violenza fisica nei confronti degli acquirenti per dirimere le trattative più complicate.
Nelle fasi esecutive delle 3 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Pistoia, l’indagato destinatario della misura del divieto di dimora nella Provincia di Pistoia veniva sorpreso mentre usciva dalla sua abitazione in Prato 175,8 grammi di cocaina già suddivisi in dosi da un grammo pronte allo smercio, occultati all’interno di una borsa.Durante la perquisizione presso il domicilio, i militari rinvenivano inoltre materiale utilizzato per il confezionamento dello stupefacente e 918 euro ritenuti essere provento del reato di spaccio di stupefacenti, che venivano sottoposti a sequestro.
In sede di convalida dell’arresto in flagranza, il gip del Tribunale Prato emetteva a carico dell’indagato l’ulteriore misura della custodia cautelare in carcere ed è stato quindi associato alla Casa Circondariale di Prato. Infine, il 21 novembre scorso veniva eseguita la ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Pistoia a carico del terzo destinatario dell’Ufficio della Polizia di Stato di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa, nel momento in cui è rientrato in Italia dal Marocco, associandolo alla Casa Circondariale di Busto Arstizio
Le indagini sono durate 9 mesi.
Per uno degli indagati destinatari di misura cautelare sono state documentate 130 cessioni di stupefacenti, per un quantitativo totale di 65 grammi di cocaina e per un valore totale di 5.200 euro, per gli altri due destinatari di misura cautelare, che risultano aver agito sempre in concorso tra loro, 170 cessioni di dosi cocaina, per un quantitativo totale di 905 grammi di cocaina e per un valore totale 7.200 euro; i rimanenti due indagati sono indiziati di aver spacciato piccoli quantitativi di marijuana e hashish per un numero esiguo di occasioni.
Lo scorso 15 novembre è stata eseguita l’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Pistoia carico di 2 destinatari su 3 (il terzo non era stato inizialmente rintracciato), sottoponendo rispettivamente uno di essi alla misura della custodia cautelare in carcere presso la Casa Circondariale di Prato e l’altro alla misura del divieto di dimora nella Provincia di Pistoia; nella stessa occasione quest’ultimo veniva anche arrestato in flagranza di reato, perché trovato in possesso di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente destinata allo spaccio.
Il 21 novembre è stata eseguita l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere a carico del terzo destinatario dell’Ufficio della Polizia di Stato di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa, nel momento in cui è rientrato in Italia dal Marocco, associandolo alla Casa Circondariale di Busto Arsizio
Complessivamente sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 176 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, suddivisa in dosi da 1 grammo circa cadauna e raccolte in 7 involucri, nonché di materiali per il confezionamento ed euro 918 in banconote e monete contanti ritenuti essere provento del reato di spaccio di stupefacenti.