Esplosione a Calenzano, Mattarella in contatto con Giani per l’evolversi degli eventi
La cronologia del dramma: alle 10,34 la prima chiamata di soccorso. In ospedale anche persone che si trovavano nelle vicinanze dell’esplosione per problemi all’orecchio e colpi di frusta
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella giornata di oggi (9 dicembre) ha sentito telefonicamente il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani non appena appresa la notizia dell’esplosione occorsa nel deposito Eni di Calenzano.
“Il presidente della Repubblica mi ha tempestivamente chiamato per informarsi su quanto accaduto e per esprimere con parole molto umane solidarietà e vicinanza a coloro che sono stati colpiti dal gravissimo evento e ai familiari delle vittime”, spiega il presidente che questa mattina si è recato sul luogo dell’incidente.
Sin dai minuti immediatamente successivi all’esplosione, Giani ha seguito l’evolversi della situazione. L’intero sistema regionale, nell’ambito delle sue competenze e attribuzioni, ha contribuito alla macchina dei soccorsi e al monitoraggio degli sviluppi dell’emergenza.
In prima fila, il servizio sanitario regionale, che ha prontamente accolto i feriti. Mentre la sala operativa della protezione civile regionale ha partecipato al Ccs, il Centro di coordinamento dei soccorsi, attivato e coordinato dalla prefettura di Firenze come previsto nei casi di “incidente rilevante”. La protezione civile della Toscana ha anche messo a disposizione tre operatori, uno dei quali si è recato sul luogo dell’esplosione e gli altri due hanno raggiunto la sede della prefettura di Firenze.
Arpat ha svolto, con esito negativo, le indagini necessarie per verificare la presenza eccessiva di sostanze inquinanti nell’aria e nelle acque del reticolo idraulico limitrofo all’area interessata dall’incidente.
Il presidente Eugenio Giani si è complimentato con le strutture del Sistema sanitario regionale per la mobilitazione a seguito dell’esplosione dell’impianto Eni di Calenzano avvenuta stamattina. “Sono orgoglioso di tutti le operatrici e gli operatori che, a tutti i livelli, oggi hanno dato una risposta immediata all’emergenza. Li ringrazio uno ad uno e ne sottolineo la professionalità e la prontezza nell’intervenire. È l’ennesima prova di un sistema che funziona e che ci rende fieri del nostro lavoro”.
Questo l’operato complessivo del sistema sanitario regionale con la cronologia degli interventi.
La prima chiamata di soccorso indirizzata all’azienda Asl toscana centro è avvenuta alle 10,24 da parte della Centrale unica di risposta 112.
Sono stati subito attivati il 118 e le altre istituzioni coinvolte. Attivati i mezzi di soccorso e costituito il posto di comando avanzato in collaborazione con i Vigili del fuoco per coordinare i soccorsi.
In totale sono state trasferite: all’ospedale di Careggi 6 persone di cui 4 attualmente in Obi stabili, 1 in situazione molto grave in trasferimento verso Aoup per ustioni estese, un ricoverato in subintensiva con trauma cranico; al centro grandi ustioni Aoup un paziente con gravi ustioni; al P.O. Santo Stefano di Prato tre persone attualmente stabili in osservazione.
Oltre ai pazienti trasferiti sono arrivati spontaneamente nei pronto soccorso aziendali alcune persone di cui 7/8 accessi spontanei a Prato per lieve patologia traumatica dell’orecchio e alcuni accessi ad Empoli e Torregalli per traumi al rachide. Si tratta di persone che si trovavano in prossimità del luogo dell’evento.
Sono state attivate l’Igiene Pubblica e l’Arpa che si immediatamente sono recate sul luogo dell’incidente e dai loro sopralluoghi sono giunti a queste prime deduzioni:
In merito alla problematica legata alla dispersione dei fumi e di particelle potenzialmente nocivi, la stessa è rientrata una volta domato l’incendio e con essa è venuta meno la necessità di particolari precauzioni da parte dei cittadini (es. finestre chiuse o distanza dalla zona dell’evento).
Dalle valutazioni emerse da Arpat non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei comuni interessati l’adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale.
Le indagini sulle cause dell’incidente sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Prato, che si è recata sul luogo, in collaborazione con i tecnici specializzati dell’azienda. La dinamica e la ricostruzione delle cause è complessa e saranno necessari ulteriori accertamenti.