Tafferugli a Italia – Spagna di Nations League, annullati i Daspo a due tifosi lucchesi

Il tribunale amministrativo ha riconosciuto un difetto di istruttoria nell’adozione del provvedimento: non è stata dimostrata la responsabilità dei due supporter agli episodi contestati
Annullati dal Tar i Daspo nei confronti di due tifosi lucchesi accusati di aver preso parte ai tafferugli e alle aggressioni nei confronti di alcuni steward allo stadio di Enschede in Olanda in occasione della partita di Nations League fra Spagna e Italia valida per la semifinale di Nations League del giugno 2023.
In quell’occasione ben 23 tifosi italiani, fra cui tre lucchesi, erano stati condotti prima al locale posto di polizia e poi in carcere per poi essere rilasciati. La vicenda era poi arrivata sul tavolo del Questore di Lucca, che aveva emesso, sulla base delle informative giunte dall’Olanda tramite il ministero dell’interno, i relativi provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive.
Due tifosi lucchesi, difesi dagli avvocati Giovanni Adami e Federico Corti, si sono rivolti al Tar per l’annullamento del provvedimento. Le motivazioni sono quelle di una carenza di istruttoria tale da individuare con chiarezza la responsabilità dei due tifosi e l’indeterminatezza del provvedimento che non prescriverebbe specificatamente i luoghi vietati ai ricorrenti.
Il Tar ha accolto la motivazione di eccesso di potere per travisamento dei fatti, insufficienza, illogicità e contraddittorietà della motivazioneanche per difetto di istruttoria: da un lato mancherebbe la prova della partecipazione ai fatti, dall’altro la presenza fisica sul luogo dei fatti non è sufficiente, secondo il giudice amministrativo, ad applicare il provvedimento. Lo stesso tribunale di Lucca, si legge in sentenza, nell’ambito del procedimento penale, non ha convalidato il provvedimento emesso dalla Questura di Lucca in considerazione dell’assenza di un’idonea istruttoria, “non essendo possibile – si legge – evincere se i ricorrenti siano stati effettivamente identificati e, ancora, quale sia stata la loro effettiva partecipazione”.
Il procedimento penale è, infatti, stato archiviato, proprio in considerazione del fatto che non ci fossero prove sufficienti sulle responsabilità dei ricorrenti.
I Daspo, quindi, sono stati annullati dal Tar e il ministero dell’interno è stato condannato a pagare spese per 2mila euro.