Ennesima tragedia in carcere: detenuto 57enne si impicca in cella

Stava scontando una pena per violenza sessuale
Ennesima tragedia nel carcere di Prato dove, oggi, un detenuto italiano di 57 anni, originario di Pistoia, si è tolto la vita.
L’uomo, oggi, si è impiccato nella sua cella.
Quando il personale sanitario del 118 è arrivato sul posto, per trasferire il detenuto in ospedale, ormai non c’era più niente da fare e il medico ha solo potuto constatare il decesso.
Ristretto alla Dogaia da circa un anno il 57enne stava scontando una condanna per violenza sessuale nei confronti della compagna.
“Sebbene nell’ultima parte dell’anno pare vi sia stato un leggero rallentamento nelle morti di carcere e per carcere, siamo sempre alle prese con numeri monstre, destinati ad abbattere ogni precedente record – le parole di Gennarino De Fazio, segretario nazionale della Uilpa -. Del resto, la crisi penitenziaria continua a non essere tangibilmente affrontata dal Governo e gli indicatori sono tutti in negativo. 15mila detenuti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, omicidi, suicidi, violenze di ogni genere, stupri, piazze di spaccio e malaffare. Queste sono oggi le nostre prigioni. A pagarne le spese, oltre ai reclusi, i 36mila donne e uomini della polizia penitenziaria che scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato. Carichi di lavoro debordanti, turni di 8, 16 e persino 24 ore ininterrotte, oltre 3mila aggressioni subite nel solo 2024, mortificati nel morale e colpiti nell’orgoglio anche per una gestione organizzativa e amministrativa che spesso li discrimina e li svilisce, come nei recentissimi casi della missione in Albania o del trasferimento forzoso dai minori agli adulti. Serve immediatamente un’inversione di tendenza. Va deflazionata la densità detentiva, necessita potenziare concretamente gli organici della Polizia penitenziaria assicurando al contempo ai suoi appartenenti un trattamento paritario con i restanti operatori del comparto, occorre garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica e, non ultimo, va riorganizzato per intero l’apparato gestionale e amministrativo”.