Peluche, secchio e mocio: il Dna non è di Kata e dei familiari, tracce biologiche di “estranei”

Le ricerche della bimba scomparsa dall’ex hotel Astor a un punto fermo
Mentre, a distanza di quasi un anno e mezzo, di Kata, la bimba peruviana scomparsa dall’ex hotel Astor, non si hanno notizie, nessuna sua traccia biologica è stata trovata su un peluche, su un secchio e su un mocio. Lo si legge sulla relazione del genetista Ugo Ricci, che, la scorsa estate, a fine luglio, fu incaricato dalla Procura fiorentina di esaminare questi tre oggetti e compararli con il Dna della mamma, del babbo, degli zii e della stessa piccola.
“I profili genetici determinati dai campioni effettuati hanno evidenziati misture complesse riconducibili a più soggetti donatori” – spiega il genetista nella sua relazione -. Campioni “negativi”, probabilmente a causa di “un tensioattivo contenete candeggina”.
Tracce biologiche, quindi, in poche parole, di altre persone: ma di chi?