Irruzione dell’Arma in un B&B di Firenze: il ladro seriale riconosciuto dai tatuaggi

All’uomo sono stati contestati ben 8 furti commessi a Firenze, Fiesole, Montelupo Fiorentino e Montecatini Terme
I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Firenze sono intervenuti in un bed & breakfast di via delle Panche per la presenza di estranei all’interno.
In particolare, il proprietario della struttura ricettiva, accortosi dell’effrazione della keybox posizionata all’ingresso del condominio e dell’impossibilità di aprire la porta dell’abitazione per la contestuale presenza di chiave all’interno, ha richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine.
La pattuglia, giunta sul posto e avvedutisi della effettiva presenza di soggetti chiusi all’interno, ha richiesto l’ausilio dei Vigili del Fuoco per poter accedere da una finestra del secondo piano, cogliendo di sorpresa gli occupanti. Bloccate all’interno due persone, un uomo e una donna, il primo spontaneamente ammetteva “di essere stato preso”, insospettendo in questo modo gli operanti che, alla vista di molti vistosi tatuaggi sul corpo dello stesso, hanno compreso chi avessero davanti.
Gli stessi Carabinieri infatti, pochi giorni prima – nella notte di venerdì 11 – erano intervenuti in viale dei Mille per il furto avvenuto ai danni di una profumeria e, memori dei filmati di videosorveglianza che avevano ripreso il malfattore mentre si allontanava con il cassetto del registratore di cassa, lo hanno riconosciuto.
A quel punto la pattuglia non si limitava ad appurare il tentativo di furto all’interno del b&b ma, una volta in caserma, hanno provveduto a una ricognizione di una serie di furti recentemente avvenuti nella zona ai danni di esercizi commerciali nel capoluogo e dintorni, tutti ripresi delle telecamere di videosorveglianza. Al termine degli accertamenti, all’uomo sono stati contestati ben 8 furti commessi ai danni di bar, ristoranti e attività commerciali tra il mese di aprile e il 13 ottobre a Firenze, Fiesole, Montelupo Fiorentino e Montecatini Terme e, per questo, lo stesso è stato dichiarato in stato di “fermo” e condotto al carcere di Sollicciano, a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, mentre la donna è stata deferita in stato di libertà e rilasciata.