La truffa |
Cronaca
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“Suo figlio è in caserma, occorrono soldi per l’avvocato”: la vittima ci casca e consegna oltre 3mila euro

4 ottobre 2024 | 15:45
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“Suo figlio è in caserma, occorrono soldi per l’avvocato”: la vittima ci casca e consegna oltre 3mila euro

Indagini della polizia per risalire ai due manigoldi

Abili nella manipolazione psicologica, capaci di suscitare ansia e preoccupazione, sfruttando a proprio favore leve psicologiche che inducono le vittime a fidarsi…

Che la truffa sia commessa attraverso la “rete”, telefonicamente o presentandosi di persona, questi sono gli strumenti di cui si avvalgono i malviventi, inventando strategie e scuse sempre nuove per indurre in errore il malcapitato di turno.

Questa volta è toccato ad una signora di 65anni chiamata per telefono ieri mattina da un sedicente “maresciallo dei carabinieri”, che le dice che il figlio si trova in caserma in stato di fermo a seguito di un incidente stradale, a causa del quale un ragazzo di vent’anni è stato trasportato in ospedale, in gravi condizioni.

Il presunto maresciallo aggiunge che la signora avrebbe dovuto parlare anche con un certo “Riccardo Marconi”, avvocato del giovane ferito nel sinistro stradale. Il falso legale, offrendo alla donna il proprio aiuto, le chiede il suo indirizzo, per mandarle subito una persona incaricata di riscuotere la somma di 3.590,00 euro, a suo dire necessaria per l’immediato rilascio del figlio.

Poco dopo, arriva in effetti una giovane donna sui trent’anni, alla quale la signora consegna una busta, contenente gioielli di valore corrispondente alla somma richiestale. La complica saluta, ringrazia e si dilegua rapidamente, approfittando del fatto che la vittima continua ad essere distratta al telefono dal falso avvocato con mille scuse…

Si tratta di uno dei tanti espedienti utilizzati dai truffatori, spiega la questura di Livorno, per spingere le vittime ad agire sotto pressione, prospettando loro problemi di salute o di sicurezza di un proprio familiare, al fine di convincerle a pagare subito, avvalendosi di un subdolo ricatto emotivo, che non lascia il tempo di pensare, di razionalizzare, di effettuare le necessarie verifiche.