Dalla Calabria alla Toscana: sequestrate imbarcazioni, auto e un fabbricato ad un imprenditore vicino al clan Bellocco

Confiscati beni per circa 200mila euro. L’uomo è sottoposto a sorveglianza speciale e obbligo di soggiorno

I finanzieri dei Comandi Provinciali di Reggio Calabria e Firenze, unitamente a personale dello Scico, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Capo facente funzioni dottor Giuseppe Lombardo, hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino che dispone l’applicazione della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e di quella patrimoniale della confisca di beni per un valore complessivamente stimato in circa 200 mila euro in capo ad un soggetto contiguo alla cosca “Bellocco” di Rosarno.

La figura criminale  era emersa – allo stato dei procedimenti in essere e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità – nell’ambito delle operazioni denominate “Magma”, condotta dal Gico di Reggio Calabria sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, “Erba di Grace” e “Buenaventura”, eseguite dal Gico di Firenze, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano.

In particolare, a seguito dell’operazione “Magma”, conclusasi nel mese di novembre 2019 con l’esecuzione di 45 provvedimenti cautelari, il soggetto è stato condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito dell’operazione “Erba di Grace”, il soggetto è stato condannato, in secondo grado, alla pena di 4 anni di reclusione per il reato di traffico di stupefacenti.

Infine, a valle dell’operazione “Buenaventura”,  è stato condannato, in primo grado con il rito abbreviato, alla pena di 8 anni di reclusione per aver posto in essere manovre estorsive aggravate dal metodo mafioso funzionali al recupero di un credito usuraio accordato ad un imprenditore del senese attivo nel settore tessile, al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che arrivavano fino a oltre il 66% su base annua.

In relazione alle risultanze delle attività di cui sopra, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nel quadro delle attività finalizzate al contrasto degli interessi economico-imprenditoriali della criminalità organizzata, ha delegato i Nuclei di Polizia Economico Finanziaria – Gico di Reggio Calabria e Firenze a svolgere apposita indagine anche di carattere economico – patrimoniale, finalizzata all’applicazione, nei confronti del citato soggetto, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.

Sul punto, una volta documentata la pericolosità sociale, l’attività ha consentito di ricostruire, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità del predetto, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.

Su queste basi, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nel mese di marzo 2023, aveva disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al soggetto e, successivamente, l’autorità giyudiziaria, con il provvedimento in esecuzione ha decretato l’applicazione della misura patrimoniale della confisca di una ditta individuale e relativo patrimonio aziendale (comprensivo di un’imbarcazione destinata alla pesca della lunghezza di 16 metri circa), tre autoveicoli, un fabbricato e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in circa 200 mila euro.

 

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