Portò l’Empoli in serie A, il calcio piange Mister Salvemini foto

Da calciatore a indossato i colori anche di Reggina, Spal, Casertana, Ternana, Genoa, Palermo, Cesena, Lucchese, Monza

Ha portato in serie A l’Empoli per la prima volta nella sua storia e con il Bari vinse la Mitropa Cup. Tutto il calcio oggi 6 settembre piange Gaetano Salvemini, prima calciatore e poi allenatore di quel calcio in bianco e nero, senza paghe milionarie né super sponsor, con il tono pacato e i gesti misurati. Un gentiluomo del calcio italiano, che con lo stesso silenzio e gli stessi modi garbati, se n’è andato oggi a 82 anni.

Con lui in difesa, dal 2 novembre 1986 al 10 maggio 1987 la matricola in A Empoli non prende gol in casa. L’anno successivo l’Empoli si salva sul campo. Lui va al Bari e vince la B. Salvemini ha indossato i colori anche di Reggina, Spal, Casertana, Ternana, Genoa, Palermo, Cesena, Lucchese, Monza. Da calciatore, è stato nella Lucchese nel ’73/’74, con 34 presenze e l’ha allenata nel 1996/’97 quando subentrò a Giampaolo Piaceri.

Era nato a Molfetta nel gennaio del 1942, arrivò all’Empoli nel 1970. Rimase per tre stagioni da calciatore, per poi tornare nel 1977 e concludere con la maglia (124 gare di campionato con 35 gol in azzurro) la sua lunga carriera da calciatore, conquistando la promozione in C1 del 1978. Iniziò subito il percorso da tecnico, guidando l’Empoli a due salvezza in C1, prima di chiudere al quinto posto nel campionato 1980/’81. Quattro anni di nuove esperienze lontano da Empoli, per poi tornare nell’estate del 1985 e scrivere pagine storiche del club: la promozione nella massima serie, la prima storica Serie A chiusa con la salvezza di Como, prima di salutare Empoli nell’estate del 1988.

Dall’Empoli

Il presidente Fabrizio Corsi, la Vice e amministratrice delegata Rebecca Corsi, i dirigenti e tutto l’Empoli Football Club esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Gaetano Salvemini, prima calciatore e poi allenatore azzurro.

“C’è grande dolore – lo ricorda il presidente Corsi – per la scomparsa di una persona straordinaria. A Gaetano mi legano moltissimi ricordi, sia da calciatore che da allenatore ma anche e soprattutto di vita comune. Ho nella mente tante piccole imprese sui campi della Serie C negli anni Settanta, gare e campionati che, seppure giocati in palcoscenici diversi da quelli che viviamo oggi, io come numerosi sportivi empolesi che hanno vissuto quei periodi, non possiamo aver dimenticato e ricordiamo sempre con grande piacere. Calciatore straordinario, allenatore che ci ha guidato nella prima storica Serie A dell’Empoli ma soprattutto, e ci tengo a sottolinearlo, un signore nel vero senso della parola, dalla spiccata personalità e dai contenuti umani incredibili che non lasciava indifferenti. Un personaggio che ha scritto la storia di questa società in più vesti, che saluto e salutiamo con grande affetto e commozione per quanto fatto con i nostri colori”.

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