Droga a Livorno dal Sudamerica e dalla Spagna: maxioperazione dei carabinieri

Dieci arresti nell'ambito di una indagine partita dall'intercettazione di un pacco contenente Mescalina indirizzato a una donna di Rosignano

I carabinieri del comando provinciale di Livorno stanno eseguendo dalle prime ore di questa mattina un’ordinanza applicativa di misure cautelari (9 custodie cautelari in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 5 provvedimenti di divieto di dimora nel comune di Livorno) – emessa dal Gip del tribunale di Livorno su richiesta della locale procura – nei confronti di 15 soggetti, 6 italiani e 9 extracomunitari (otto di nazionalità tunisina ed un marocchino; fra questi 4 risultano regolari e sono residenti nelle province di Livorno e Pisa mentre 5 risultano senza fissa dimora), tutti di età compresa tra i 26 e i 67 anni, ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di traffico, importazione dal Perù e dalla Spagna e spaccio di sostanze stupefacenti di hashish, cocaina, eroina, metadone nonché mescalina e kratom.

L’indagine, denominata Mexal, avviata a seguito di una segnalazione della Direzione centrale per i servizi antidroga relativa al sequestro operato in Francia nel 2023 di un pacco proveniente dal Perù contenente sostanza stupefacente del tipo Mescalina indirizzato ad una donna di Rosignano Marittimo, ha consentito di individuare una fiorente attività di spaccio che interessava diverse province in Toscana e Liguria per un giro d’affari, in sette mesi, stimato in 150mila euro.

La mescalina ed il kratom venivano importati tramite spedizioni internazionali a seguito dell’acquisto tramite criptovalute sul darkweb/Telegram ovvero attraverso viaggi effettuati personalmente da uno dei principali indagati.

L’intera operazione si è articolata attraverso servizi di ocp, captazioni telefoniche, telematiche e ambientali, nonché avvalendosi della collaborazione di forze di polizia estere (francesi, peruviane, spagnole, ceche e tunisine), interessate con il coordinamento della Dcsa.

In particolare l’attività ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei destinatari della misura, tutti di età compresa tra i 26 e i 67 anni, i quali hanno dimostrato una particolare inclinazione a delinquere, persistendo nelle condotte delittuose, attuate con modalità organizzate e quindi assai allarmanti, disvelando l’esistenza di un diffuso e consistente traffico di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish, mescalina, metadone e kratom).

Secondo la ricostruzione investigativa, gli indagati gestivano una fiorente attività di spaccio di cocaina, hashish, eroina, e metadone, nel centro di Livorno, nelle aree boschive del piombinese, nelle province di Pisa e di La Spezia nonché a Castiglione della Pescaia. È stato disarticolato un gruppo criminale livornese, composto da italiani e nordafricani, ben radicato nell’ambiente del narcotraffico, anche internazionale, in virtù di un consolidato rapporto con diversi fornitori individuati in Spagna e nel ravennate.

Lo spaccio, in particolare, avveniva prevalentemente con cessione per appuntamento telefonico, tramite linguaggio criptico, nonché attraverso pizzini utilizzati per evitare che le conversazioni venissero captate, consentendo, nel periodo di osservazione, di raggiungere un volume d’affari di circa 150mila euro.

In particolare i termini utilizzati erano aperitivo o frutta per indicare genericamente lo stupefacente o più specificatamente uva bianca per la cocaina, uva nera per l’eroina, plastica oppure il vetro per il metadone, a seconda del tipo di confezionamento. Non sono mancati anche feedback sulla droga da parte degli assuntori con le parole frutta marcia per indicare una fornitura di qualità scadente.

Altre indicazioni facevano riferimento all’immagine riportata sui panetti: quando gli indagati parlavano di gioco o di Mario facevano riferimento ad una partita di hashish su cui era raffigurata l’immagine di un noto videogioco.

Parallelamente è stata ricostruita la specifica attività illecita di uno dei principali indagati, un noto imprenditore 38enne del settore alimentare di Castiglioncello che, in diverse occasioni, si riforniva di mescalina e kratom dal Sud America, rispettivamente mediante l’acquisto tramite criptovalute sul darkweb/Telegram e attraverso viaggi effettuati personalmente.

Nel corso delle indagini, dalle verifiche svolte dal Nucleo Investigativo con la collaborazione della Dcsa, è stato appurato che l’indagato rosignanese, oltre alla spedizione sottoposta a sequestro in Francia contenente mescalina, ha ricevuto ulteriori due spedizioni internazionali provenienti dal medesimo mittente, in particolare il 25 marzo 2023 un plico da 3,5 chili e l’11 maggio 2023 uno da 2,2 chilil

Ad ulteriore riscontro delle reiterate condotte di importazione degli psicotropi quali mescalina e kratom, i carabinieri hanno accertato che il 38enne, il 12 dicembre 2023 ed il 31 gennaio 2024, ha cercato di importare, a seguito di viaggi in Sud America 80 grammi di mescalina e 100 grammi di kratom in polvere nel proprio bagaglio; le sostanze era state occultare fra estratti di altre erbe e piante nel tentativo di eludere i controlli dei cani antidroga.

Due i maggiori riscontri: il 26 gennaio il Nucleo Investigativo labronico, supportato dall’omologo reparto dell’Arma di Ravenna, ha intercettato e bloccato due indagati intenti a perfezionare l’acquisto di una partita di 20 chili di hashish suddivisi in 200 panetti per il corrispettivo di 38mila euro in contanti; il 23 marzo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno hanno individuato e bloccato in ingresso a Livorno, proveniente da Barcellona, uno degli indagati alla guida di un’auto preparata con più di 30 chili di hashish, confezionati in panetti da un chilo.

All’esito dei vari riscontri eseguiti nel corso dell’indagine, sono stati complessivamente sequestrati 52 chili tra hashish e cocaina, oltre due chili di mescalina e 91 grami di kratom, arrestate 6 persone ed individuati oltre 30 assuntori solo sulla piazza labronica. Gli approfondimenti investigativi hanno altresì consentito di registrare migliaia di cessioni nell’arco dei sette mesi di monitoraggio degli indagati, con captazioni e pedinamenti, che hanno superato il migliaio cessioni, per un volume di affari complessivo che si aggira intorno ai 70mila euro in relazione all’hashish ed 80mila per la cocaina, provento della fiorente e capillare operatività sulle diverse piazze di spaccio. I riscontri hanno consolidato il grave quadro probatorio, condiviso e cristallizzato nel provvedimento emesso dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno.

La complessa operazione di polizia giudiziaria dei carabinieri ha fornito uno spaccato trasversale relativo all’operatività, in particolare sulla piazza labronica, di diversi e strutturati gruppi criminali, in collegamento fra loro, composti da italiani e stranieri. Detto quadro ha peraltro evidenziato, a consuntivo della capillare analisi delle diverse dinamiche delittuose monitorate, i vari livelli criminali ricoperti dai principali indagati, l’elasticità di adattamento di strutture, estremamente snelle e capaci di ricomporsi, sostituendo ogni volta gli elementi tratti in arresto e capace di approvvigionarsi nuovamente dopo i sequestri, anche di ingenti quantitativi.

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