Blitz dell’Arma nelle aziende agricole: sanzioni e 11 denunce

4 lavoratori non avevano nemmeno il permesso di soggiorno
I Carabinieri del Nil di Livorno con i militari dei Comandi Stazione Carabinieri di Piombino, Portovecchio e Venturina Terme nei rispettivi territori, hanno svolto in questi giorni alcuni controlli tesi al contrasto del fenomeno del caporalato in agricoltura.
In tale ottica sono stati eseguiti accessi ispettivi presso alcune aziende agricole nei comuni di Piombino e Campiglia Marittima, i cui esiti hanno consentito di accertare violazioni in materia di salute e sicurezza pubblica.
In particolare, a consuntivo delle attività svolte, gli operanti hanno emesso sanzioni a carico di due titolari di ditta che non avrebbero sottoposto alla prevista visita medica pre-assuntiva il personale dipendente. A carico del titolare di una delle due aziende è stata elevata sanzione anche per omessa formazione del personale in materia di salute e sicurezza, mentre, a carico della seconda, è stata elevata sanzione anche per omessa redazione del documento di valutazione dei rischi Gli importi conseguenti a tali contestazioni elevate nel complesso ammontano ad euro 12.000 (per 3 sanzioni amministrative) ed euro 7.000 (per 4 ammende).
I controlli si sono stati estesi anche ad altra azienda operativa in località limitrofa, dove sono state ben 11 le persone indagate a vario titolo. Fra queste anche l’amministratrice unica ed il socio amministratore, entrambi di origine nordafricana, ritenuti responsabili di aver impiegato undici lavoratori “in nero”, sanzionati per importo ammontante a quasi euro 55.000, oltre a più di euro 10.000 di ammende con sospensione dell’attività imprenditoriale. Alle predette violazioni si sono aggiunte anche altre relative a mancata formazione dei lavoratori, mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale e omessa nomina del medico competente in materia di sicurezza.
Al contempo, fra i lavoratori controllati, quattro di età compresa tra 19 e 38 anni, di origine extracomunitaria, sono risultati privi di permesso di soggiorno, pertanto, denunciati in stato di libertà per violazione della norma vigente in materia di immigrazione.